Poesie

Ci saranno molte altre primavere con me o senza, è insignificante ciò’ che è importante è il vuoto che rimarrà, come ferita non guarita nel cuore della vita, non sussurrata parola, sfumatura non disegnata, frase non terminata…. L’amaro è il prezzo dell’errore la coscienza catacomba, il tempo non è polvere

Frammenti risalgono confusi, distratti pongono in interrogazione. Mesto andare riporta per valli chiare luminose ove passi d’imberbi si rincorrono lieti. Fragranza di pane: risveglia sapere remoto riallaccia presente e passato si fa tutt’uno con la pioggia che fitta cade. Ed è silenzio immoto, innaturale attesa, aspra, ingorda quella che oggi

Mattina d’aprile piovigginosa Aria umida penetra nella pelle Cielo grigio quasi d’autunno. Malinconie affiorano nel cuore. Ma la natura fa miracoli e nel verde brillante dell’erba occhieggia solitario il primo rosso papavero. Esplosione di vita ed è già sentore d’estate. Ornella Olfi

Mio placido mondo, travolge l’anima scarlatta in quel premudio evanescente nulla viola quell’attimo così turbinoso, sussurra l’essere maestoso, vanifica quei pensieri che tanto ne è stilate. Scalvini Roberta

Signor Gianni Rodari, con tutta la stima, il rispetto e l’ammirazione che ho nei suoi confronti per il genio che è stato, mi permetto di dissentire totalmente su una sua filastrocca che a scuola ho imparato: “Chiedo scusa alla favola antica ma a me non piace l’avara formica, mi è

I due amici si fermarono ansanti dopo una lunga corsa. Sfiancati si appoggiarono e si lasciarono cadere lentamente seduti contro un vecchio muretto nero e smangiato dal tempo. Vicino a loro un timido lampione diffondeva una luce giallastra. “Tutti stanno andandosene da qui, stanno abbandonando questo luogo. Qui non c’è

Tanto diversa stagione, enigma, mistero, segreto e rivelazione, velata e visiva, ignota e percettiva. E ad ogni albore e canto di luce, ogni tramonto con voce di stelle, intona favelle di pace. Profuma di cielo la soffice terra, il mondo, di ciliege e di rose. Mese-incanto, maggio, canto dell’amore e

Cauti passi sollevano, desi minuti fanno del presente passaggio in luce. Ed è speranza quella che irrora mani e volto che fa sgorgare pace inquieta. Penetrano dalle imposte lingue di foco giorno muore si delinea verso orizzonti indefiniti. Fra volte celesti anime in attesa se ne stanno di voce che

Rifugiarsi in quel oblio altamente… Tra cuore e mente, la finzione non cambia la realtà, il tempo scorre e lascia solo ricordi… emozioni incolmabili, lacerata dall’indifferenza ed esilio in cui l’anima scarlatta è destinata a rinchiuderasi in un univoco pensiero. Scalvini Roberta

Lascio il mio corpo nudo, inutile e spento ai vermi. Non chiuso in una scatola di legno, voglio sentire addosso il fresco di Madre nostra. Che si nutrano, ingrassino, moltiplichino, i lombrichi, e fertilizzino la Cara Terra a cui tanto son debitore, che molto ho calpestato ma sempre rispettato. Oddio,