Ogni volta che una voceViene taciuta con la violenza,Questa urla più di prima,Si libra nell’aria, si spandeE fa eco nelle coscienze di tutti. Giordano
Latita di gioia oggi l’anima mia,al ricordar ahimè l’amor perduto…oggi è la tua festa,ma il mancar che brucia e rattristae la piaga pulsa e gocciola al sol pensare.Ma non dispero e immagino,ed a veder il tuo sorriso mi dà sollievo,come se mi parlasse e mi dicesse:non t’abbandono, ti son vicino,ed
Parlami Bergamo,dimmi cosa porti nel cuore,anche se lo so, IL DOLORE.Parlami raccontami, della tua genteche senza tanto rumore, è sempre presente.Con pacato silenzio e dedizionein questi momenti di disperazione.Parlami delle tue, alte MURA, che adesso,ti abbracciano forte, con tanta paura.Delle tante cose passate,legate al filo del tuo cuoreche adesso batte
Attingere il desiderionell’inchiostro del cuore,trascrivere nella mentel’istante di passione,l’archimia travolge l’anima evolvendoin un’armoniosapassione. Scalvini Roberta
Fumiga la polvere della crisi nell’alveo del sentiero sassoso, non è partenza ne cammino, ne primavera ne inchino. Fumiga la porta dell’usuraio sicuro di non esser visto. Fumiga l’alcova del potere: “Lui non lavora la domenica”. Cosa dobbiamo ancora dare per colmare debiti di un gioco senza valori ne limiti?
La Terra emergedall’invernale torpore,occhi pieni di colori,nei ondulati, verdi capelli, corona di fiori,con dita fatatericama i prati,dall’azzurro boccale del cielosorseggia nettare del soleraggiante fanciulla,incanto e splendore la Terra è diventata Primavera. Darina Naumova
Fra luci ed ombresi fanno innanzisussulti, ansiti brevi.Ciarliere l’emozioniche vanno confondendosicon fiamma in fuga.Nel silenzioardire d’esserenella parolaaffermazione celerenel fissare astro che morecarezza della seraodo, respiro, annaspo. Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste
Rapidi, furtivisono trascorsi gli annioggi mi portanoin questo mattinodai contorni distrattia prender coscienza.Foco arde, rallegrarimette doloriammanta sentori.Ripercorro trattiaffondo manivolto e grembonel tuo mammaa te che involata nei cielisovrana risplendidi luce rinnovata.Li sentoi tuoi passi farsi mieiquando nessuna manosembra bussi alla portaquando dolore seccosferza ferocequando allegria misuratarallegra mura.La sentola tua carezzafarsi
Mi trovo qua sul Monte Golgota innalzato,Io possente albero in Croce trasformato,mai mi sarei immaginato, di sostenere,con i chiodi a me piantato,Il Figlio di Dio Onnipotente, Padre del Creato.Il sudore ed il sangue di Cristoin me son penetrati,alla base del mio legno a me abbracciatela Madonna e le Pie Donne,le
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