Sono sincero: i Nomadi mi sono sempre piaciuti già dai tempi dell’adolescenza ed alcune canzoni hanno segnato momenti particolari della mia vita. Sarà che al mio primo concerto dei Nomadi a Novellara ho conosciuto mia moglie, sarà che i testi delle loro canzoni (in particolare “Stella d’Oriente”) hanno scandito gli anni di fidanzamento, sta di fatto che a distanza di quasi sedici anni, siamo tornati, da sposati, a Casalromano (Mn) per vivere e perchè no, rivivere quei momenti spensierati di allora con la maturità di oggi. L’aria che si respira è piacevole, ci sono persone di ogni età: donne, bambini, uomini e anziani nonostante la band negli anni ha cambiato più volte alcuni dei suoi componenti. Ma le vibrazioni, le sensazioni delle loro canzoni sono rimaste le stesse, capaci di rapirti in un vortice di emozioni… E già dalla prima canzone gli occhi brillano di fronte alla canzone dal titolo “Nomadi” contenuta nell’ultimo album e dedicata a quella splendida persona chiamata Emiliano Mondonico. Le canzoni scorrono velocemente, i testi ti penetrano dentro lasciandoti gioia, rilfessioni sul nostro vivere, valori quali l’amicizia, la pace, la libertà…
Canzoni come “Auschwitz”, “La canzone del Bambino nel vento”, “Canzone per un’amica”, “Gli Aironi neri”, “Il vecchio e il bambino”, “Dio è morto”, “Noi non ci saremo” fino alle più recenti “Ti sento vivere”, “Terra di Nessuno”, “Io ci credo ancora” ti lasciano con il fiato sospeso, ti trasportano in un’altra dimensione dove hai l’opportunità di ascoltare il tuo cuore, la tua anima… estasi pura, vera, quella sana che fa bene alla vita. Bravissimo il nuovo componente e cantante Yuri, sia il timbro di voce che le movenze sul palco ricordano Augusto mantendo così la linea intrapresa da questa band da ormai 55 anni, la seconda più longeva dietro solo ai Rolling Stone. Per raccontare la storia dei Nomadi servirebbero pagine e pagine, mi limito a dire che il concerto è stato memorabile ed ha arricchito i presenti di preziose gemme di vita da portaresempre dentro di noi.
Concludo con un doveroso ringraziamento agli organizzatori, coordinati dal direttore artistico Riccardo Angolini per il costante impegno nel realizzare un evento di simile portata.
I presenti allo spettacolo sono sicuramente rientrati con Casalromano nel cuore e con i Nomadi nell’anima.
Gianluca Boffetti