Caro Pallone,
ormai sono passate diverse settimane dall’ultima volta che ci siamo visti. Se avessi saputo che sarebbe trascorso tutto questo tempo, ti avrei salutato in maniera diversa e invece purtroppo non l’ho fatto. Forse ci sarai rimasto male, avrai pensato che ti abbia abbandonato, ma non è così. Questo maledetto virus ha cambiato improvvisamente la vita di tutti noi, molte persone non ce l’hanno fatta, mentre tante altre sono scese in campo per disputare una partita, ancora più importante, rispetto alle nostre di pallavolo. Caro Pallone, la cosa brutta è che la fine dell’emergena è ancora lontana e per questo non ci vedremo ancora per un po’ di tempo.
Voglio dirti allora alcune cose.
La prima è che mi manchi tantissimo, mi mancano le ore in palestra insieme, i palleggi contro il muro, gli esercizi in ricezione e poi naturalmente le schiacciate. Non sempre siamo andati d’accordo, pensa a quando non mi hai ubbidito con il bagher, a quando in attacco hai voluto infilarti nella rete o a una delle rarissime volte che ho fatto muro, ma per dispetto sei uscito dal campo. Ti voglio chiedere anche scusa, spesso quando ho sbagliato mi sono arrabbiato con te.
Ti ho sbattuto forte a terra e alcune volte ti ho perfino preso a calci. Nonostante questo, non ti sei mai offeso, hai fatto un bel rimbalzo e sei sempre tornato da me.
Adesso ti chiedo di avere un po’ di pazienza, io devo restare a casa, mentre tu in palestra, insieme ad altri amici: campo, rete e aste.
Caro Pallone, voglio salutarti con una grande promessa… Quando tutto sarà finito, una delle prime cose che farò sarà correre da te e, dopo una bella pulita, ti abbraccerò forte. Molto forte.
Fipav