Solo l’uomo che è riuscito a crescere nella sua interiorità, solo l’uomo consapevole può lavorare perché le cose cambiano.
Cercare la speranza e farla crescere, coltivarla in noi stessi e in chi ci sta vicino, non arrendersi a ciò che adesso la società ci impone, alla sua volgarità, alla sua violenza, ma vedere tra queste cose dei segnali di cambiamento, custodirli e alimentarli come, nell’antica Roma, le Vestali custodivano il fuoco senza sonno ne distrazione.
Dobbiamo diventare dei grandi camminatori, camminare, camminare e camminare ancora, uno a fianco all’altro scambiandosi le scarpe, uno nelle scarpe dell’altro. Camminare pensando al giorno in cui siamo venuti al mondo e a quello in cui ce ne andremo. Camminare accanto, nella fragilità, nella nudità, senza toghe, senza indici levati.
Dobbiamo camminare per costruire un mondo la cui base non siano più il giudizio, ma l’umiltà e la comprensione.
Dalla copertina del libro della scrittrice SUSANNA TAMARO
NON VEDO L’ORA CHE L’UOMO CAMMINI
“C’è grande bisogno di dialogo, di confronto, e ci sono pochissimi spazi dove farlo. Molti URLANO E POCHI PARLANO (ANNO 1997)
Penso che oggi 2013…il tema è sempre quello, anzi…la società peggiora, superando i limiti della buona EDUCAZIONE!!!!
Nonna Grazia