Ogni giorno siamo chiamati a fare delle scelte più o meno importanti che caratterizzeranno poi il seguito della vita. Di fronte però ad un cambiamento radicale siamo spesso restii a decidere e preferiamo rimanere nel nostro mondo, un mondo nel quale conosciamo gli spazi e le trasformazioni stagionali, dove possiamo riposarci, i vantaggi che possiamo trarre, le nostre attese, gioie, delusioni.
Un mondo che non ci riserva più sorprese.
Può essere un mondo infelice ma ciò che ci conforta è che lo conosciamo.
Ma oltre il muro ci può essere un mondo migliore, possiamo persino spiare nelle fessure tra un sasso e l’altro ed essere attratti dalla vita che c’è di là, ma non intendiamo arrampicarci poiché abbiamo paura del cambiamento. E’ vero, può essere anche un mondo felice, ma non lo conosciamo!
La paura del cambiamento ci fa preferire la sofferenza conosciuta alla serenità sconosciuta, forse perché intuiamo che ogni cambiamento esterno ne implica uno interiore. Pensiamo che la felicità sia distribuita gratuitamente e non implichi sacrificio.
Ma pur di evitare la fatica del cambiamento, siamo tentati di rinunciare alla felicità.
Ma vale veramente la pena?!?!?
