Dedicata al signor Bettinazzi Marino, architetto e marito della mia maestra delle elementari.
Bontà infinita, quella che vestiva Marino
umile mansueto, la vita cavalcava,
con fede e forza.
Sorriso aperto, affettuoso, a tutti rivolgeva,
capo chino, mille i pensieri che sembrava
gli ronzassero attorno.
Viale tortuoso la vita regala gioie, affetti…
alla prova mette, con fare sagace
richiama alla fede.
Colto anzitempo, ad abbellire il giardino eterno
lascia fra i presenti, interrogazione,
dolore amaro, mancanza, malinconia tagliente.
Grazie Marino per il tuo essere stato,
sposo e padrem tralcio vivo, della vigna di Cristo.
Batte irruente, la pioggia,
scandisce, tempo e spazio
assoluta e distante, eterea si diffonde
soffusa e palpabile, fa i capi chinare
incontro andando, alla vita che chiama.
Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste
