Il termine Schwarzer Block nasce all’inizio degli anni ottanta in Germania. Venne infatti utilizzato per la prima volta dalla polizia tedesca per identificare gli Autonomen (in italiano autonomi, appartenenti all’area della sinistra extraparlamentare) i quali, durante le manifestazioni e i cortei anti-nucleare e pro Rote Armee Fraktion, erano soliti indossare abiti e maschere nere. Tale strategia veniva utilizzata allo scopo di far apparire i manifestanti una massa compatta e ben identificabile, sia per apparire numericamente superiori sia per attirare la solidarietà e l’aiuto di altri gruppi ideologicamente omogenei all’interno delle manifestazioni. Le maschere e i caschi hanno la funzione di proteggere i membri del gruppo e allo stesso tempo impedire l’identificazione degli stessi da parte delle forze dell’ordine. l nome venne poi ripreso negli Stati Uniti d’America durante le manifestazioni contro il Pentagono (1988) e durante le proteste contro la prima guerra del Golfo (1991), diventando Black Bloc. Altre apparizioni significative dei Black Bloc furono a Seattle (30 novembre-4 dicembre 1999) durante le manifestazioni contro la Conferenza ministeriale del WTO, a Praga (26-28 settembre 1999) quando la città fu messa sotto assedio durante la riunione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca mondiale, a Québec (20 aprile 2007) contro il vertice delle Americhe quando con alcune catapulte vennero distrutte le reti metalliche poste a protezione del vertice e definite dai manifestanti il muro della vergogna ed infine a Goteborg (14-15 giugno scorso) contro il Consiglio Europeo della UE. [1] Formazione del gruppo I black bloc hanno solitamente almeno un gruppo iniziale che si organizza e si coordina per iniziare l’azione. Successivamente altri soggetti si uniscono spontaneamente al gruppo, per perseguire un obiettivo comune o per il desiderio di protestare in maniera più attiva. Dove il fenomeno del black bloc è più consistente (specialmente in Germania e negli Stati Uniti) l’aggregazione dei militanti avviene con modalità più articolate ed omogenee; in particolare l’identificazione dell’abbigliamento permette il formarsi di gruppi anche molto nutriti che sanno già di riconoscersi in posizioni politiche comuni. All’interno di una protesta si possono formare diversi blocchi neri con differenti obiettivi e tattiche. Si sono anche riscontrati casi (ad esempio al G8 di Genova nel 2001 e in Québec nel 2007) in cui le stesse forze dell’ordine si sono infiltrate tra i Black Bloc. Ideologia I blocchi neri tendono a comporsi in gran parte di anarchici, ma ugualmente riescono ad aggregare a sé molti altri gruppi anti-capitalismi, no-global ed esponenti di centri sociali. Il loro colore nero non li lega per nessun motivo ad ideologie naziste o fasciste. Le azioni tipiche di un blocco nero sono: marciare in blocco allo scopo di creare un forte effetto visivo a sostegno della protesta intrapresa; cercare lo scontro diretto con le forze dell’ordine; costruire barricate; uso sistematico del vandalismo e della distruzione di simboli del capitalismo allo scopo di attirare l’attenzione sui loro obiettivi; deviare dai percorsi imposti dalle autorità ai cortei autorizzati, distraendo e ingannando le forze dell’ordine circa i propri movimenti; liberare individui tratti in fermo dalle forze dell’ordine. La distruzione della proprietà talvolta effettuata dai blocchi neri ha una valenza simbolica. Gli obiettivi comuni includono le costruzioni istituzionali, le banche, i negozi in franchising di società multinazionali, le stazioni di benzina e gli apparati di videosorveglianza. Un esempio di questa attività è la distruzione delle vetrine a Seattle nel 1999 o il vandalismo contro le banche a Genova nel 2001. Il termine black bloc in Italia era poco conosciuto prima dei fatti del G8 di Genova dell’estate 2001. In quella occasione il termine è stato ampiamente utilizzato dai mezzi di informazione che fornivano notizie sullo svolgersi delle manifestazioni e degli scontri, anche se è difficile valutare la reale provenienza e il livello di organizzazione dei gruppi che furono così denominati.