Studio del professore universitario. È orario di ricevimento degli studenti. Bussano alla porta ed entra una stupenda bionda, alta, con tacchi alti, minigonna vertiginosa e maglietta aderente. “In che cosa posso esserle d’aiuto?” chiede il docente. La ragazza si siede accavallando le gambe e lasciando vedere bellissime gambe inguainate da calze e reggicalze neri, e, rivolgendosi al professore con voce suadente, dice: “Ho bisogno di parlarle perché desidero superare l’esame a tutti i costi. Sono disposta a qualsiasi cosa”. Il professore la guarda malizioso e le chiede: “Ma lei è proprio disposta a fare qualsiasi cosa?”. “Sì, pur di essere promossa!”. “Ma lei che cosa intende per qualsiasi cosa?”. E la ragazza, avvicinandosi al viso del professore gli sussurra in un orecchio: “Qualsiasi cosa è… qualsiasi cosa!”. Il professore allora si alza dalla sua cattedra, si avvicina alla ragazza passandole dietro le spalle e le sussurra anche lui nell’orecchio: “Allora anche studiare?”.
Un ottimista sulla sedia elettrica:
“Ma ce l’avete il salvavita?”
Medico alla segretaria: “I pazienti che dicono di soffrire di amnesia, li faccia pagare in anticipo e poi li faccia pagare anche dopo la visita. Se dicono che hanno già pagato, sono guariti”.
La signora Maria incontra la signora Lucia all’uscita dal supermercato: “E suo marito come va?”. “Oh, sono molto agitata. È all’ospedale e mi hanno detto che ha 3 mesi al massimo!”. “Oh poverina, mi dispiace. Dev’essere dura…”. “Oh certo che sì… ha già un mese di ritardo!”.
Degli amici si trovano al bar, uno salta su e dice: “Ah, io questa settimana ho venduto addirittura 30 macchine! E tu?”. “A beh, anch’io… ho venduto un orologio a cucù a un carabiniere”. “Beh non mi sembra una gran vendita…”. “Sì, ma gli ho venduto anche 2 chili di mangime per l’uccellino”.