In data 04.02.2019, è stata depositata dal Tribunale di Bergamo una importante sentenza di divorzio, a seguito di un ricorso congiunto promosso da due cittadini marocchini, che ho rappresentato, famiglia composta anche da tre figli minori. L’importanza di tale decisione è quella di essere stata il primo caso, davanti al Tribunale di Bergamo, di un divorzio diretto senza separazione, tra due cittadini marocchini, residenti da tempo nel nostro Paese. Nel diritto del Marocco, infatti, non esiste l’istituto della separazione, ma quello del divorzio per mutuo consenso, con o senza condizioni, secondo la legge di riforma del Marocco del 2004 (c.d. Moudawana), entrata in vigore l’08.03.2004. Tale decisione è interessante non solo per i coniugi marocchini, ma anche per quelli di altri Stati (ad es. Tunisia, Albania), attesa la multietnicità dell’odierna società, alla quale noi operatori del diritto (in primis avvocati, giudici) siamo chiamati ad operare nel compito di dare risposta all’utente del Sistema Giustizia. Per il caso che ho seguito, mi ha dato un contributo la collega Badrane Kaoutar, che è un avvocato stabilito di Bassano del Grappa, che ha curato la traduzione del Codice di Famiglia del Marocco, edito dalla Libreria Universitaria.it.
Il Marocco, con la riforma del Diritto di Famiglia suddetta, si è posto tra i paesi più avanzati del mondo arabo, per quanto riguarda lo sforzo di democratizzazione e modernizzazione del Diritto di Famiglia.
Il Tribunale di Bergamo, con la sentenza suddetta, ha preso atto che i due giovani marocchini erano d’accordo nel divorziare direttamente, secondo quanto previsto dalla legge del loro paese d’origine. Ciò in base ad una scrittura privata, con la quale concordemente i coniugi hanno chiesto applicarsi la legge straniera di riforma del diritto di famiglia del Marocco, ai sensi dell’art.5 del Regolamento UE n.1259 del 2010 (c.d. Roma III).
Il controllo del Tribunale è stato quello di verificare se le condizioni concordate dai coniugi non contraddicessero le disposizioni della Moudawana e non danneggiassero gli interessi dei figli.
Negli altri Tribunali delI’Italia ci sono stati pochi casi del genere. Il Tribunale di Bologna nel 2017 ha ad esempio applicato la legge marocchina ed ha previsto, a favore della moglie, due forme di tutela (non previsti nel nostro ordinamento): la consolazione e la pensione per il periodo di vedovanza, di durata pari a tre cicli mestruali.
La novità di tali pronunce in Italia (che sarà sempre più frequente) è quella dell’applicazione in Italia, da parte di Giudici Italiani, di decisioni secondo la legge straniera.
Il sottoscritto, nel restare a Vs. disposizione per eventuali altri chiarimenti, porge cordialità.
Su tale notizia, sono usciti da qualche giorno articoli su Bergamonews, Il Giornale.it ed il Giorno.it.
Dalmine, 10 febbraio 2019
Avv. Mario Pistocchi
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