Una mattina come tante, in un ambulatorio di analisi: persone sedute ad aspettare il loro turno, e via vai di altre persone che man mano entrano ed escono. Anch’io sto aspettando e mentre sono in fila vedo entrare un anziano, circa sulla novantina d’anni, sedersi vicino ad un uomo di mezza età e parlargli. Penso a due conoscenti e non mi soffermo più di tanto guardarli. Passati dall’accettazione, ci troviamo poi seduti di fronte in attesa del prelievo ed è qui che assisto ad un gesto semplice, ma molto significativo e commovente: l’anziano sistema delicatamente un ciuffetto di capelli scompigliato all’altro, che ringrazia commentando che probabilmente è stato appoggiato male a dormire. Io e un’altra signora dapprima sorridiamo, ma quando l’uomo ci dice: “il papà è sempre il papà..” ci luccicano gli occhi. Una banale attenzione assume un significato affettuoso e una tenerezza che, come ha detto questo figlio, parte dal cuore di un papà, seppur molto anziano, per l’amore senza distinzione d’età verso un figlio, dimostrandolo anche nelle piccole cose. Questo gesto mi ha fatto iniziare la giornata con un atteggiamento positivo e con la conferma che non solo per noi mamme, ma anche per i papà i figli sono sempre “bambini”, anche se ormai adulti.
Ornella Olfi