Presto la fine di un estremo variegato inverno,
esterno, interno, quasi eterno,
con lame di freddo e neve
rovente, batuffoli di cotone ad assorbir lamenti, borotalco e zucchero a velo profumati
al sapore di sale.
Umile e nuda
andrei a staccar quelle forti foglie
ancora appese ai faggi dall’anno passato,
ma cadran da sé a lasciar posto alle nuove
al giusto momento nel ciclo della vita.
Briciole in aumento a becchi affamati
sempre più numerosi,
scriccioli colorati, amici di tormenti
con ali frementi, con me
in attesa di nuovi tempi,
eventi e venti di primavera.
Riempiremo nuovi cieli più alti,
oltre fiumi e fumi
di sconforto, nebbie di delusioni, fitte,
con nuove piume,
senza gerle pesanti e spezzate catene.
Là, con voi porterò alla luce le ombre
per scoprire che nulla c’è da temere.
Peccato, quelle orme lasciate
e svanite nel nulla.
Amorevoli gesti, azioni, fatti,
sforzi fatti e pensati, sofferti e donati,
preziose perle di collane infinite, smarrite.
Dura, dura stagione in passaggio nel cuore.
Gabry