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ANIME GOLD: IL TULIPANO NERO

Il Tulipano Nero (o tradotto dal giapponese “La Stella della Senna” è un anime televisivo giapponese, creato nel 1975, e in seguito trasposto in manga da Asuka Morimura, anche se lo ha interrotto. La serie è stata creata su soggetto di Mitsuru Kaneko, con la regia di Yoshiyuki Tomino e Masaki Osumi, il character design di Akio Sugino e le musiche di Shunsuke Kikuchi. Frutto di una coproduzione Unimax/Nippon Sunrise, si compone di trentanove puntate ed è andata in onda, per la prima volta, in Giappone, nel 1975. In Italia, è stata trasmessa, per la prima volta, su Italia 1, nel 1984, ed è stata pubblicata in DVD da Yamato Video. Simone Lorène, una ragazza di quindici anni, figlia di due fiorai parigini, viene avvicinata dal Duca De Forge, che inspiegabilmente la prende in simpatia e le insegna l’arte della spada, facendola diventare in breve tempo una grandissima spadaccina. In realtà, il duca è a conoscenza di un incredibile segreto. Quelli che Simone crede i suoi veri genitori sono genitori adottivi e lei è in realtà l’unica figlia illegittima di una bellissima cantante lirica dell’Opera e dell’Imperatore Francesco I, il padre della Regina di Francia, Maria Antonietta. Quando la ragazza rimane orfana dei genitori, vittime di un ennesimo sopruso dei nobili corrotti, il duca la adotta per farla diventare una nobile e per poterla proteggere meglio dagli intrighi di palazzo. Da quel momento, Simone frequenterà il convento di Parigi, l’esclusiva scuola riservata alle ragazze della più alta nobiltà. Purtroppo, anche il Duca De Forge viene ucciso in un agguato. Da quel momento, Simone, con l’aiuto del fratello adottivo, Robert De Forge, alias lo spadaccino Tulipano Nero, diventa l’eroina mascherata Stella della Senna e lo affiancherà nella lotta contro l’ingiustizia sociale, che imperava nella società francese del tempo. Iniziano, così, le tante avventure della Stella della Senna che, nel corso degli anni, diventerà una figura leggendaria, sempre a fianco della povera gente per difenderla dai soprusi dei nobili corrotti. Anche se, nel corso del tempo, Simone scopre di avere una sorellastra maggiore nel palazzo di Versailles, non arriverà mai a sospettare di Maria Antonietta. Passano gli anni e il clima politico in Francia si fa sempre più pesante per la nobiltà, il Re e la Regina, che non si rendono conto della situazione e che sono mal consigliati dai nobili che li circondano, compiendo numerosi errori che esasperano, sempre di più, la popolazione. È in questa fase che Simone scopre finalmente chi sia veramente la sua sorellastra. Tenterà quindi di aiutare e di proteggere Maria Antonietta, quando i fermenti popolari prenderanno una deriva anti-monarchica. Con lo scoppio della rivoluzione francese, il Re e la Regina tentano di fuggire, ma vengono catturati e condannati a morte per tradimento. La Stella della Senna non può fare molto per loro, ma promette a Maria Antonietta di prendersi cura dei suoi due figli, dopo la sua morte. L’ultima avventura della Stella della Senna sarà quindi, la liberazione dei piccoli Marie Therèse e Louis-Charles. All’indomani della decapitazione della Regina, Simone, Robert, Danton e i due bambini lasceranno per sempre Parigi, per costruirsi una nuova vita insieme. Il soggetto di questa serie fu creato direttamente per dare vita ad un anime che sfruttasse l’interesse per i moti rivoluzionari francesi, suscitato nel pubblico nipponico dal celebre manga di Ryoko Ikeda, Versailles no bara, ed in attesa che l’autrice si decidesse a cederne i diritti. Al contrario, in Italia, questa serie è arrivata proprio sull’onda dell’enorme successo riscosso da Lady Oscar, l’anime successivamente tratto dal manga della Ikeda, ed è stata intitolata al protagonista maschile, il Tulipano Nero appunto, in quanto più familiare al pubblico italiano, sia per un omonimo sceneggiato, già prodotto in Italia, sia per il noto film omonimo, con Alain Delon, del 1964, ambientato nello stesso periodo, oltre che per il fatto che, nei primi episodi, apparisse di frequente. Quindi, la serie non ha nulla a che vedere con l’omonimo romanzo di Alexandre Dumas, ambientato oltre un secolo prima nei Paesi Bassi.

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