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All’improvviso il suo sguardo si incrocia con un altro sguardo

“Uno si sente stanco, e scoraggiato, e capisce che sta per crollare. E inaspettatamente il suo sguardo si incrocia con un altro sguardo umano ed è come se avesse fatto la comunione. E si sente rinfrancato, come se gli avessero tolto un peso di dosso.”
Andreij Rublev, Tarkovskij

Mi colpisce sempre la forza di uno sguardo di umana comprensione. È capace di dare speranza, di penetrare nell’animo e di riaccendere la fiammella vitale in esaurimento.
Semplice calore umano che aiuta a tirarti su, a riprendere il cammino con nuova energia.
L’ho sperimentato tante volte.
Al di là delle parole, lo sguardo che ti dice “io sono accanto a te”. E questo è sufficiente.
Non elimina il dolore né la fatica, non sposta di una virgola i problemi che devi affrontare, ma cambia lo stato d’animo con cui guardi tutto ciò. C’è una bella parola, ricca di sfumature, che lo esprime: rianimare. Incrociare un altro sguardo umano rianima. Io sono accanto a te significa due cose: non sono solo, e tu accogli la mia storia, ascoltandomi. Credo però che ci sia una condizione affinché questo avvenga. La disponibilità a far entrare quello sguardo, lo spazio interiore che lo possa accogliere. Se si è troppo chiusi, troppo ripiegati su di sé, troppo feriti, può essere difficile. Ognuno cura le sue ferite come può, con i rimedi che trova efficaci per sé. Ognuno ha il suo percorso. Il mio è fatto di sguardi.
Gianluca Boffetti

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