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ALESSIA TRINCA, LA MIA STORIA…

La mia storia? Inizia con tanta insicurezza tanto da non conoscere la mia vera strada.
Dopo il covid, non sapendo cosa fare del mio futuro o semplicemente come iniziare dalle basi per costruirlo, mi presi una pausa di 3 anni per sperimentare nuove esperienze e occasioni.

Durante questa pausa, scopro la passione per la pittura, la lettura e la scrittura.
La mia chiave per esprimere me stessa su un pezzo di carta, divenne un libro dal titolo “Spontanea e Confusa”, acquistabile su amazon. In seguito, ho trovato in me un bisogno di aiutare il prossimo iniziando dal volontariato per un canile, donazione di capelli per l’Associazione “Un angelo per capello” e donatrice di “Save The Children”.

Al termine di questi 3 anni, riscrivermi per terminare i miei studi alla scuola superiore. Un anno difficile nel quale mi sono dovuta dividere tra scuola e lavoro riallacciando le mie passioni per la cucina e conseguire gli studi all’Università di Parma in scienze gastronomiche. E nel frattempo ho iniziato a coltivare l’amore per me stessa intraprendendo la strada che ho sempre sognato da piccola e dove mia nonna mi spronava a buttarmi: partecipare a sfilate e mostre fotografiche per sostenere il progetto violenza sulle donne, apparire in televisione tramite programmi televisivi, shooting fotografici e sostenere molti movimenti come ad esempio le modelle curvy o corpi in carne come me.

 

Vi lascio una poesia dedicata alla piccola me che sognava tutto ciò.
“Passo dopo passo sul tappeto rosso,
combatto ogni etichetta e pregiudizio,
ogni volta che non mi sono sentita bella.
E’ una rivincita alla bambina
che veniva presa di mira e considerata brutta, solo essendo più paffutella delle altre.
Oggi sono qui per dimostrare
che la bellezza è soggettiva
e ognuno di noi
è un mondo a sé.
Esprimere la propria arte
nel modo in cui meglio crede
e di non abbattersi davanti a nessuno”.

Non siamo fatti per tutti,
dobbiamo accettare ciò che siamo
e ciò che ci rappresentano
quei momenti che amiamo
e quelle sensazioni nostalgiche.
Abbracciano il destino
e ci facciamo travolgere dalle emozioni
ma sappiamo che alla fine rimani solo
con un immenso desiderio di vivere e scoprire,
di sbagliare e cadere in continuazione
nei nostri errori.
Alessia Trinca

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