Succede che una mattina ti svegli e mentre fai colazione realizzi che c’è qualcosa di strano, di diverso.
Rimani immobile, pensieroso, cerchi di pensare ad altro ma sai che non serve…
Ti alzi, fai gli stessi movimenti, sali in auto per andare al lavoro e pensi che in fondo “passerà…”, un modo come un altro per andare avanti ogni giorno. Succede ad ognuno di noi quelle giornate in cui rifletti sulla tua vita, sul tuo modo di essere, sulle persone che hai a fianco, che hai conosciuto, che ti vogliono bene e quelle che magari ti vorrebbero finito! Sì, ci sono anche quelle, l’odio, l’invidia e la cattiveria non hanno confini. Ti chiedi se avresti potuto fare qualcosa di diverso, se il destino era questo o lo potevi modificare. Sta di fatto che cresci, ti innamori, ti sposi, cambi casa, nascono i figli oppure rimani solo. E così succede che nonostante questi pensieri la vita va avanti, a volte da protagonista, a volte in disparte in un angolo buio e ti chiedi qualìè la vera felicità, la vera gioia di vivere!
E quel pensiero malinconico del mattino ti segue sempre, non ti molla, nella buona e nella cattiva sorte. Abbiamo tutti dentro di noi frammenti piccoli o grandi di malinconia che se ne stanno lì a dettare legge nella nostra testa. E così cerchi rifugio nei ricordi: quando correvi spensierato dando un calcio ad un pallone oppure di quella volta che avevi rotto un vaso di fiori e non sapevi come dirlo ai tuoi genitori. Ed i ricordi servono anche per farti riflettere su chi eri e come sei diventato ora con le tue scelte, giuste o sbagliate che siano. I ricordi rimangono, li proteggiamo, hanno un valore inestimabile perchè fanno parte di noi stessi, sono dentro di noi, sono parole fitte che cercano di farti rivivere decenni di vita, scene vissute per un attimo, esperienze indelebili che ti fanno capire che le persone possono accompagnarci nella vita anche senza esserci più. E succede che saperlo rincuora, sapere di esserci stato fa piacere e ti rendi conto che a volte la felicità può trovarsi in un semplice: “ciao, ci vediamo domani”.
Gianluca Boffetti