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A Ferruccio, un pensiero per lui…

Erano leste, affaccendate
le mani di Ferruccio
sguardo attento
andamento severo, scrupoloso
s’applicava
al gravoso compito
che l’attendeva.

Grugniti bassi
inzuppavano l’aria
alba densa di attesa
faceva l’alba vibrare
colorare di rosso.

Pungente l’ardire
netto il gesto, austero
che la povera bestia
faceva crollare al suolo.

Io piccina
da dietro i vetri
di una finestra
le orecchie tappavo
gli occhi sentivo inumidire.

Passi celeri
facevano di Ferruccio
abile artigiano
sferrava colpi
affondava lame
rifilava.

Voci basse, tutt’attorno
gioia che non comprendevo
condivisione
che recideva vita innocente.

Sfumato il tempo
svanita la giovinezza
scemata la forza
senilità giunta
ha seco condotto
brandelli di vita.

Ultimo bacio, sulla fronte
ha posto, sorella morte
incisiva, ha reciso.

Ed ora, che tutto è mutato
vestito di ricordo
ora che bivio s’allarga
alla mente sovviene
immagine nitida
di te giovine, di bellezza scaltra.

Con gesto umile
voglio salutarti
a capo chino
in segno di omaggio
per il vigore, singolare impegno
che ti distingueva.
Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

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