Stavo passeggiando senza meta quando la mia attenzione era attratta da un visino molto carino e amichevole, un piccolo cagnolino. Mi guardava con i suoi occhi a mandorla, caldi, languidi, quasi, quasi stava per parlarmi. Mi è piaciuto talmente tanto che inconsapevolmente mi sono avvicinata, incantata da tanto fascino e gentilezza.
E siccome sono così ingenua e credulona, stavo giusto per stendere la mano attraverso la rete per accarezzarlo.
E allora è successo qualcosa di inaspettato.
All’improvviso la sua espressione è cambiata e mi ha inondato di un abbaiare e ruggire così spaventoso che mancava poco per far cadere il telefonino con cui gli facevo foto. Probabilmente la colpa era mia, aveva interpretato il mio gesto come minaccia. L’ennesima conferma che, non dobbiamo fidarci alle impressioni superficiali.
A volte servono tanti anni per conoscere anche in parte se stessi e quelli che ci stanno vicino, e anche allora nelle situazioni strane ed impreviste possono sorprenderci in modo molto doloroso e sgradevole.
Cosa resta per gli sconosciuti, a prescindere dal fatto che siano uomini, cani o qualsiasi altro essere vivente. La prudenza deve camminare sempre a un passo davanti a noi. Non abbiamo altra scelta.
Darina Naumova
