Perchè l’essere umano “nuovo” passa tanto tempo a pensare al suo corpo, al suo aspetto, a come meglio vestirsi e a come meglio apparire? Perchè noi uomini e donne moderne siamo sempre più attenti alle novità che il mercato propone per trarre ringiovamento, per trarre più beneficio a favore del suo involucro? E come mai invece, fatica a pensare che il nostro corpo riveste un’anima, riveste comunque la sua parte migliore?
E’ più facile per noi attingere forza dalla nostra parte fisica che dalla nostra parte interiore.
Stanno attenti a mangiare correttamente, a nutrirsi nel modo giusto, ad integrare nel loro corpo tutto ciò che gli serve per bilanciare la loro dieta, ma sono poco attenti alla loro mente e alla loro parte interiore. Crollano di fronte al male, di fronte alla malattia, alla morte, alla solitudine e a quei dilemmi della vita che ti portano a pensare che sei solo una formica in confronto all’enormità di ciò che ti circonda.
L’essere umano deve sapersi valutare, soffermare su tutto ciò che non è solo fisico, che non è solo dettato da schemi materiali o puramente ragionati, ma deve sapersi amare come parte spirituale, deve alimentare la sua conoscenza verso sè stesso, verso quell’amore di uomo che possiede e saper trasformare l’amore in amore altruistico.
L’uomo si deve servire della materia per evolvere nella parte spirituale, servirsi di tutto ciò che può trarre a favore del suo riconoscimento come eternità, come volontà infinita. Non basta sapersi apprezzare come corpo fisico, ma tutt’altro, sapersi amare dentro, sapersi rivalutare come uomo nato per una vita fatta di corpo, anima e mente.
Più tempo dedicato alla nostra crescita interiore, con momenti di riflessione che possono manifestarsi in una passeggiata, in un semplice atto di raccoglimento, in una preghiera, apprezzando il tramonto o le stelle. Amarsi vuol dire accettarsi come se stessimo vivendo in un mondo incantato, pieno di pensieri fatti d’amore nel rispetto di noi stessi e di tutto l’universo.
Renato