Spesso mi capita di pensare a come sarebbe la mia vita se le persone che conosco fossero altre e mi rendo conto sempre più che, chi condivide con noi pezzi della nostra storia, ci può dare qualcosa d’importante che non va ignorato. L’amico paziente, l’amica divertente, il compagno di banco generoso, l’uomo che saluti ogni giorno senza sapere chi sia, tutte quelle presenze che non consideriamo ma che se venissero a mancare lascerebbero un vuoto in noi. Sono convinta però non siano solo le persone a lasciarci un dono, credo che leggere un libro sia una delle avventure più emozionanti che si possano vivere; il sapore, i colori, le sensazioni che si respirano immaginando le parole che qualcuno prima di noi ci ha voluto regalare, non si ritrovano in nessun film e sono singolari perché uniche.
Mi piace molto leggere ma ancora di più riprendere in mano libri che mi hanno raccontato la loro storia in momenti particolari della mia vita. L’ultimo che ho rivissuto è stato “Cuore” di E.De Amicis”, ambientato nella Torino dell’epoca umbertina, quando l’Italia si avviava sulla strada dell’unità culturale e morale. E’ il libro dell’amicizia, dell’amore, dei valori che un ragazzo del secolo scorso narra in forma di diario e raccoglie i fatti di un anno scolastico vissuto proprio con il cuore.
Penso di averlo riletto almeno tre volte e sempre riesce a commuovermi e a farmi desiderare di essere nata in quegli anni per essere in classe insieme a questi ragazzi per i quali l’amore patrio, i buoni sentimenti, la generosità, il rispetto e l’umiltà erano valori fondamentali.
Ogni giorno diventa un insegnamento di vita, un esempio da seguire da cui si può solo imparare per essere migliori e più vicini agli altri. E poi sono fantastiche le lettere che i genitori di questo ragazzo scrivono sul diario, per rimproverarlo, per aiutarlo, per ringraziarlo, migliori di tanti manuali pedagogici che tanto vanno di moda oggi.
Tutti gli alunni che ho incontrato nel romanzo sono descritti con la stessa dignità, siano figli di dottori, di impiegati o di operai; l’autore attraverso l’esperienza del protagonista tira fuori il meglio di ognuno, anche del più antipatico, che ci fa odiare dall’inizio ma cui lascia la possibilità di riscatto nelle ultime pagine.
Auguro a tutti i ragazzi che sono ritornati a scuola e soprattutto ai piccoli che la inizieranno, di trovare maestri e maestre come quelli che hanno accompagnato i ragazzi del libro “Cuore”, che hanno insegnato la matematica e l’italiano, insieme alla storia e alla geografia, senza dimenticarsi di avere davanti delle persone cui insegnare a vivere.
Paola B.