La serie S è da sempre un punto di riferimento nelle berline di alta gamma, esempio di lusso e tecnologia made in Mercedes.
La W220 è stata lanciata nel 1998, ben ventisei anni fa, rimanendo a listino sino al 2005, con circa 485000 esemplari prodotti declinati in varie versioni e motorizzazioni. All’epoca del lancio e per tutte l’arco di produzione ogni casa automobilistica che volesse cimentarsi nel settore delle berline extra lusso, doveva vedersela con la serie S.
Circostanziamo il periodo storico, se escludiamo Rolls Royce e Bentley che giocano in una categoria a parte, le avversarie a listino della S erano la serie 7, Maserati Quattroporte, Jag XJ, la A8 e la Lexus LS. Anche questa fu disegnata da un team che aveva a capo una delle più grandi e celebrate matite italiane, Bruno Sacco. Alleggerita di circa 200 kg, accorciata di poco e con linee filanti ed estremamente armoniose fece sfoggio di tutta la sua classe e bellezza al salone di Parigi.
Ai quei tempi a mio avviso nessuna berlina top di gamma era bella ed armoniosa nelle linee quanto lei. Al momento del debutto non erano previsti motori a gasolio ma solo tre propulsori a benzina:
S320,S430 ed S500. Con potenze di 224,279 e 306 CV, solo la S 320 era equipaggiata con un V6 le altre due montavano un V8.
Quale scegliere? Credo che già il V6 per la natura ed utilizzo del veicolo fosse più che sufficiente. Inutile avere cavallerie infinite su vetture di rappresentanza come questa, a meno che non la si scelga oggi per fini collezionistici.
Più avanti però la gamma si ampliò con un V6 a gasolio da 192 cv, un potentissimo V8 che montava la S55 AMG da ben 360 CV. Con il tempo si aggiunse la maestosa versione V12 da ben 360 CV di potenza, forse la più opulenta e regale delle varie declinazioni prodotte.
Infine va ricordata anche la folle e bellissima S65 AMG, montava un V12 da 612 CV di potenza un vero mostro.
Diciamo pure che nelle autobhan tedesche senza limiti, poche auto potevano permettersi di sfanalare una S65 AMG, era autolimitata a 250kmh, ma fino a quella velocità avrebbe fatto sudare qualsiasi supercar di allora, sudori freddi però! Pensate che la 996 Turbo piuttosto che il Ferrari 360 che nulla hanno a che spartire con la serie S, altra categoria ovviamente, avevano motori nell’ordine dei 400 CV di potenza. Ordinabile solo con cambio automatico 5 o 7 g tronic, dove la cifra corrisponde al numero dei rapporti. Venendo alle sospensioni montava un sofisticato ed innovativo sistema denominato “ Air matic “. Consentivano alla vettura di alzarsi o abbassarsi a seconda della velocità di 1,5 cm. Molto comodo ed adattissimo per meglio godersi andatura autostradali o transitare su fondi sconnessi.
Gli interni erano semplicemente il massimo desiderabile per i tempi. Siamo negli anni dei navigatori cartografici e della tecnologizzazione degli abitacoli, la S ha semplicemente tutto ciò che all’ epoca era possibile immaginare, pagando tutto a caro prezzo ovviamente. Pelle totale, comandi al volante, vetri, sedile e tendine elettriche.
Possibilita di avere il tetto apribile, telefono, portiere con comandi per i sedili incastonati vicino alla maniglia etc etc La lista di optional sulla serie S era ed è anche oggi pressochè infinita così come le personalizzazioni che si possono avere.
Va segnalata la possibilità dia vere interni “Designo” , che la rendono di fatto quasi un esemplare unico.
Non ho mai amato gli esemplari allestiti “Designo” a mio avviso erano un po troppo vistosi ed opoluenti.
Già una S normale è farcita con ogni genere di acessorio e credo che esagerare non abbia senso.
Anche perchè inutile dire che ogni personalizzazione alleggeriva il portafoglio e non di poco.
Ad oggi la w220 è un’ auto entrata di diritto nella sfera del collezionismo, attenzione ad esemplari vissuti o con storico poco chiaro.
In caso di guasti o di manutenzione sono delle piccole Ferrari, studiate attentamente gli esemplari che vi interessano e scegliete quelli con più storia documentata possibile.
Dovendo scegliere, opterei per una S600, considerando che oramai la si prende e la si usa come un’ auto storica, puntare su una ammiraglia a 12 cilindri ha assolutamente senso in quanto andando avanti i V12 saranno sempre più rari.
Come ogni auto di tanti anni fa è sempre anche una “time machine “ che vi farà inevitabilmente tornare ai tempi in cui i cellulari avevano i tasti e solo pochi facevano le foto.Negli USA Trump era ancora e solo il buono che aiutava kevin a ritrovare la strada di casa in “ Mamma ho riperso l’ aereo” La scazzottata nel brit pop fra Oasis e Blur era ancora caldissima. Per chi come me era adolescente, la sera guardavi “THE O.C.” e ti chiedevi come fosse possibile che in quel quartiere fossero tutti ricchi e bellissimi a differenza di te e dei tuoi amici che il sabato sera tutti insieme si faticava ad arrivare a 100 euro.
Beh la classe S per chi come me considera l’ auto molto di più di un semplici mezzo di trasporto è anche tutto questo.
Antonio Gelmini
Per curiosità o valutazione su vetture di interesse storico inviare una mail a: meccanicagelmini@gmail.com
Meccanica Gelmini Italia