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VIA ANTONIO GRAMSCI

Antonio Sebastiano Francesco Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937) è stato un politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario italiano.

Nel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia, ricoprendone la carica di segretario dall’agosto 1924. Nel 1926 fu arrestato e incarcerato dal regime fascista. Nel 1934, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute, ottenne la libertà condizionata e fu ricoverato in clinica a Roma, dove trascorse gli ultimi anni di vita. Considerato uno dei più importanti pensatori del XX secolo, nei suoi scritti, tra i più originali della tradizione filosofica marxista, Gramsci analizzò la struttura culturale e politica della società. Elaborò in particolare il concetto d’egemonia, secondo il quale le classi dominanti impongono i propri valori politici, intellettuali e morali alla società, con l’obiettivo di saldare e gestire il potere intorno a un senso comune condiviso da tutte le classi sociali.

Gramsci indaga con acume la storia italiana passata e il suo presente, dedicando tempo all’analisi del Risorgimento ritenuto fattore storico positivo di modernizzazione dell’Italia e di allineamento alle culture europee, pur egemonizzato da forze moderate alle quali le forze di azione non hanno saputo contrapporre un’organizzazione di massa né coagulare e mobilitare le forze contadine del Mezzogiorno.

E, ancor prima della detenzione, analizza il regime fascista ritenendolo un fenomeno articolato, un’organizzazione reazionaria di massa su base nazionale che permette la direzione dei ceti medi pur nella complessità delle relazioni fra il regime repressivo e le forze della borghesia; con le contraddizioni derivanti dal fatto che se da un lato borghesia agraria e grande latifondo si alleano contro operai e contadini, tale saldatura taglia fuori la piccola borghesia urbana – fascia sociale su cui si basa inizialmente il fenomeno fascista.

Gramsci esordì nel giornalismo il 13 novembre 1915 quando Il Grido del Popolo ospitò un suo articolo riguardante un incontro fra delegati dei partiti socialisti europei avvenuto in Svizzera. Dopo il debutto, la sua attività di giornalista divenne regolare, e dai primi mesi del 1916 prese a trascorrere gran parte delle sue giornate all’ultimo piano nel palazzo dell’Alleanza Cooperativa Torinese dove, in tre stanze, si trovavano la sezione giovanile del Partito socialista e le redazioni de Il Grido del Popolo e del foglio piemontese dell’Avanti! con la rubrica Sotto la Mole che si occupava della cronaca torinese.

La redazione de l’Avanti! era formata solamente da tre giornalisti: l’impiegato alle ferrovie Ottavio Pastore, lo stravagante ex cameriere Leo Galetto e Antonio Gramsci, ed era diretta da Giuseppe Bianchi, ex tipografo proveniente da Venezia dove aveva guidato Il Secolo Nuovo.

Fonte: Wikipedia

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