Quanta paura c’è nel promettersi amore eterno! Tanta, tantissima. Molti adducono la scusa di non volerlo fare perché preferiscono scegliersi ogni giorno perché vogliono farlo e non perché indotti da un contratto firmato. Capite bene che se si vede il matrimonio in tale direzione, come se sia un impegno lavorativo, siamo forse caduti un po’ troppo in basso. Come ci siamo finiti qui? Che cosa ci porta a pensare una cosa del genere? Forse che al giorno d’oggi fin troppi finiscono prima ancora di essere veramente cominciati? Mi fa davvero tenerezza vedere quelle ragazzine, ancora ventenni, che organizzano con le amiche gli addii al nubilato, andando in giro per il Lago di Garda, scherzando e fermando a volte i passanti per annunciare che stanno per mettere la testa al posto. Quanta gioia ma anche ingenuità vedo nei loro cuori.
A volte mi trovo a chiedervi se a quella età sappiano davvero a che cosa vadano incontro. Forse quasi tutte hanno solo una visione romantica non solo del matrimonio ma in linea generale dell’amore e del rapporto a due. E ciò, lo ammetto, mi preoccupa moltissimo. Perché quella è solo una parte. E no, il resto non è noia, come non lo è decidere di conoscere prima un po’ meglio la persona che vorremmo accanto per tutta la vita. Sappiamo davvero chi è? No, perché magari non ci abbiamo vissuto insieme manco per una settimana di seguito se non durante le vacanze.
E quelli sono i momenti migliori, o meglio, quelli in cui si tende a dare il meglio di sé. Lo stesso possiamo dire quando si vive il batticuore dei primi appuntamenti e del legame da fidanzatini. Tuttavia l’amore è altro. E fortunatamente! Sapete, e scusate la grande franchezza, è ben altro!
In ogni caso ciò lo si capisce solo molti anni dopo, quando si diventa adulti. Io mi sono sposata un po’ tardi, lo ammetto. Avevo 41 anni quando ho detto sì al mio storico compagno. Cerimonia civile, anche se siamo credenti, nel comune di Lonato del Garda, in provincia di Brescia, dove risediamo da tempo, in attesa poi di sposarci davanti a Dio. Il nostro è stato un matrimonio semplice, della serie poca brigata, vita beata. Indubbiamente è stato uno dei giorni più belli della nostra vita non solo per noi ma anche per tutte le persone che ci amano e che ci vogliono bene.
Tutto è andato alla perfezione, grazie soprattutto all’organizzazione impeccabile del miglior wedding planner del mondo.
Sto parlando del mio papà che nella vita ha sempre operato come commerciante in ben altri settori ma che per le nozze della sua unica figlia ha organizzato in poco tempo qualcosa di semplice ma nel contempo meraviglioso.
Lui era al settimo cielo quel giorno perché sapeva che il suo amore più grande, ovvero io, stava per unirsi a quel giovane uomo che lui considera come un figlio e che ama come tale. Perché mio padre è così, una persona dal cuore grande e unica nel suo genere. E soprattutto era tranquillo perché sapeva che sia io che sia il mio Damiano, dopo anni di convivenza, ci conoscevamo a menadito.
Damiano mi è stato accanto quando ho avuto gravi problemi di salute. Non riuscivo ad alzarmi dal letto. Mi ha fatto da badante. E lui ha 35 anni. Lo ha fatto facendo sacrifici e per amore. E io cerco di fare lo stesso quando è lui a non stare bene. E quando lui è triste e si sente poco motivato io cerco di farlo tornare sulle retta via. E lui si comporta allo stesso modo con me.
Ci completiamo. L’amore vero è questo, esserci per l’altro, sostenerlo e completarlo. È prendersi davvero cura di lui. Tutto il resto alla lunga è soltanto noia!
Un libro sul tema
A giugno mi sposo (Kimerik)
di Tamara Brazzi
Un delicato e speciale romanzo rosa è quello che ci propone la brava e raffinata autrice torinese Tamara Brazzi.
La sua grande protagonista a un certo punto della sua vita decide che si deve assolutamente sposare. E per compiere tale gesto ha scelto giugno. Peccato che non abbia un fidanzato!
Ce la farà a realizzare il suo sogno romantico? Per scoprirlo dovete leggere questo bel libro che è una vera delizia non solo per come è stato scritto ma anche perché al suo interno trovate meravigliose pennellate delle due città che la Brazzi porta sempre nel cuore. Parliamo della sua Torino e della divina Venezia.
Tra l’altro quest’ultima sarà nuovamente l’indiscussa e grande protagonista del suo nuovo romanzo al quale lei ha duramente lavorato nell’ultimo periodo.
Laura Gorini