Dove non c’è sincerità non si può vivere, non è possibile costruire poiché manca la sicurezza, non si sa mai da che parte guardare. Purtroppo ci capita di dover vivere in una società piena di imbrogli e di ipocrisia, dove i rapporti tra le persone sono spesso camuffati da sotterfugi e da giochi poco puliti. Troppe volte canta vittoria colui che è riuscito nell’inganno e nella sopraffazione. Questa è una triste realtà e non umana!
Noi dobbiamo invece impegnarci a costruire nella lealtà, nella schiettezza, nella verità.
Vogliamo essere amanti della verità e realizzatori della verità. Amare la verità: ecco un programma importante da verificare ogni giorno della nostra vita.
Cercare la verità, per adeguarvi sempre di più il nostro modo di pensare e di vivere. Spesso, se ci esaminiamo sinceramente, troviamo di essere in contraddizione con noi stessi, scopriamo che il nostro modo di agire non è autentico, anzi, spesso, è falso! (Chi è senza peccato scagli la prima pietra).
Capita ogni tanto di incontrare persone che sono dei vari artisti della bugia. Ne inventano una dopo l’altra, con una fantasia incredibile. Il loro discorso fila con una logica ferrea, tanto sono capaci di creare situazioni e di improvvisare scuse che motivino il loro comportamento.
Ma perché non siamo sinceri? Perché non vogliamo essere noi stessi? Perché raccontiamo tante bugie? Si raccontano bugie per evadere dalla realtà, per compensare una situazione non gradita o per raggiungere una meta realizzabile solamente nel sogno e nella fantasia.
Si dicono bugie per paura di essere puniti o per timore di perdere la stima e la reputazione degli amici. S’inventano bugie per situazioni di comodo e per giustificare la propria condotta. Si dicono bugie ancora per mille altri motivi, ma soprattutto perché non si è sinceri con se stessi. Ecco il punto nevralgico: fino a quando non saremo entrati profondamente in noi stessi, fino a quanto non avremo preso piena coscienza delle nostre qualità e dei nostri difetti, fino a quando non avremo accettato con sincerità i nostri limiti, ci sarà molto difficile vivere nella sincerità.
Si potrà essere onesti con se stessi e sinceri con gli altri riconoscendo le proprie mancanze e sapendo vedere anche le buone qualità, accettando ogni carenza ed impegnandosi a far fruttare tutti i talenti in nostro possesso. Gli altri hanno il diritto di sapere chi siamo e cosa pensiamo, hanno bisogno di noi e ci desiderano così come siamo. Non c’è programma più bello che cercare di essere sempre se stessi.
Si eviterà così di dover fare il doppio gioco, di presentare una duplice faccia, vivendo tristissimi momenti di lotta interiore: è desolante conoscersi in un modo e sapere che gli altri vedano diversamente. E’ ingannare gli altri e se stessi, senza contare che l’esperienza insegna che la situazione di doppiezza non può durare, la finta impalcatura cade molto presto ed allora si rimane tristemente soli, tristi e delusi.
Si rimane soli perché senza sincerità non si incontrano amici, senza verità non si costruisce nulla di valido e duraturo.
Chi non è sincero è disposto a svendere tutto, anche l’amicizia più cara; chi è sleale non sa conservare un segreto o mantenere una promessa; chi è ipocrita è un pauroso, privo di vero coraggio. Occorre avere il coraggio della verità, perché sola essa ci rende persone libere, l’ha detto Gesù ed è la sacrosanta verità (scusate il gioco di parole…).
Solo la verità ci fa essere grandi anche nelle piccole cose, ci rende onesti pur in mezzo a tante ingiustizie, ci aiuta ad essere veramente noi stessi, senza camuffamenti ed ipocrisie. Sono consapevole di tutto ciò che ho scritto ed ammetto che sarebbe un’utopia vedere persone che seguono pienamente alla riga tutto il mio discorso. E’ difficile fidarsi degli altri come sapersi guadagnare la fiducia degli altri; è difficile essere schietto con gli amici, i genitori ed i superiori; è quasi impossibile evitare di raccontare bugie; e cosa mi dite, chi sa accettare i propri sbagli senza nascondere eventuali errori?
E’ tutto molto difficile ed esige molti sacrifici, è la sfida della vita e come tutte le sfide, come si può accettare di perdere?
Marcello