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RODDY, IL BARO

Roddy, così lo chiamavano, era solo uno pseudonimo; il vero nome e la sua provenienza erano ignoti, cosi come il suo passato. Lui si spostava di città in città lungo tutta la west coast in cerca di una scena fortunata. Il suo vago accento da europeo faceva intuire che venisse da un lontano paese dell’est ma il suo inglese era eccellente e probabilmente oltre alla sua lingua madre che si guardava bene dal dirne una sola parola, era molto probabile che ne parlasse altre 5 o 6. Ma il suo scopo era cercare fortuna nelle sale da gioco, poker prevalentemente, dove era noto e temuto per aver alleggerito le tasche di una dozzina di grossi costruttori e altrettanti malcapitati politici.

Le carte danzavano nelle sue mani, i suoi occhi brillavano. Era l’inizio del 900; la sua fama andava di pari passo coi rischi, in quanto obbligatoriamente si sedeva al tavolo spesso con imbroglioni, bari, disperati e gente che viveva per il gioco. Ne uscì sempre indenne il nostro Roddy… Si narra di una leggendaria partita a poker in cui giocava con un americano del Nebraska e due amici spagnoli; una drammatica partita a 4.

Dopo 2 ore di gioco i due spagnoli capirono che l’americano stava barando e gli spararono a bruciapelo. Rimasero in 3, non erano nemmeno mossi; l’americano sotto il tavolo, continuarono sul tavolo verde, Roddy e i due spagnoli, quando uno di questi capì che era il suo socio di Madrid a barare ed estrasse la pistola sparandogli al petto ma quest’ultimo rispose al fuoco cadendo e colpendo l’altro spagnolo da sotto il tavolo dal basso in alto, verticalmente….. Rimaneva solo lui al tavolo, non aveva battuto ciglio….. In realtà nessuno aveva imbrogliato, barava solo lui, Roddy il baro. Capito di che uomo stiamo parlando?
Enrico

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