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IL CLACSON

Vi sono persone che per darsi una certa importanza amano sfoggiare abiti od auto di lusso o comunque di un certo pregio (anche se molte volte non se lo possono permettere), io sono convinto (ognuno ha un suo pensiero) che sia meglio ornare il cuore di buoni propositi piuttosto che vestire il fisico con note firme… l’abito non fa il monaco anche se comunque inganna l’apparenza. A me di andare vestito in modo raffinato non me ne è mai fregato niente, tant’è vero che mia moglie ormai da tempo, ha rinunciato a prepararmi gli abiti con i colori opportunamente abbinati, tanto mi metto sempre quelli che ritengo più comodi.

Circa vent’anni fa, dovevamo sostituire l’auto, la nostra poveretta, cominciava a dare evidenti segni di cedimento; un mio conoscente vendeva la sua Fiat Tipo 1.6 ultimo modello della prima serie, 5 anni di età. Quando lo dissi a mia moglie, lei andò in estasi: “ma è un’occasione straordinaria, finalmente un’auto decente e poi in banca abbiamo proprio la cifra giusta” – “Appunto, dopo rimaniamo puliti e asettici senza nemmeno uno sghei”.

“Ascolta Giordano, sei sempre il solito spilorcio, per una volta che abbiamo l’occasione di guidare una bella macchina, tu devi fare il guastafeste”. Così andai dal mio conoscente (ex amico, in seguito capirete il perché), gli dissi che l’auto ci interessava e la comprammo. Una volta portata a casa, apro il vano portaoggetti e vi trovo un’agendina con i vari cambi d’olio: km 50.000, km 100.000, ultimo cambio: km 160.000.

Visto che sul contachilometri ve n’erano segnati 80.000, ho telefonato subito a quello stronzo del mio ex amico: “Senti un po’, mi avevi garantito che i chilometri erano originali… com’è allora che sul taccuino ve ne sono segnati il doppio??” La sua prima risposta è stata: “Cazzo !” E dopo un lunghissimo silenzio ha aggiunto: “Probabilmente il meccanico di sua iniziativa ne ha tirati giù la metà”, – “Di sua iniziativaaaa?”.

Non posso scrivere il resto del colloquio, però penso abbiate capito perché è diventato ex amico. Tra l’altro l’auto vibrava da matti, non frenava niente e così ho dovuto portarla in autofficina per un check-up completo, spendendo una cifra molto consistente (oltre a quella già spesa per l’acquisto).

Circa un mese dopo, assieme a mia moglie stavamo attraversando in auto un paese, abbiamo incrociato un funerale e quindi mi sono fermato in parte per dare la precedenza al corteo funebre. Ebbene, al termine ho girato la chiave per riaccendere il motore, improvvisamente si è innescato il clacson…  non smetteva più di suonare, vi lascio immaginare i commenti delle ultime persone che seguivano il funerale.

Mia moglie urlava: “Falla smettere, falla smettere!”, così ho piantato sul volante 5 o 6 terrificanti pugni e la macchina sè taciuta. Io e mia moglie eravamo esterrefatti e costernati. “Giordano, ti rendi conto della figura che abbiamo fatto? Com’è possibile che abbia cominciato a suonare da sola? – “E io che ne so, mi gioco i gioielli di famiglia che il mio “amico” ne era al corrente ma non mi ha detto niente, comunque, speriamo sia stato un contatto momentaneo e che non accada mai più.

Ed invece accadde altre volte creando situazioni alquanto imbarazzanti. Visto che era un difetto elettrico, la portai da un esperto elettrauto, dopo aver smontato il blocco accensione l’ha riassemblato, mi ha detto di provarla e vedere se era riuscito a togliere il difetto.
Un po’ di tempo dopo vado ad un supermarket di Asola assieme a mia figlia (che all’epoca aveva 10 anni) a fare le spese, usciamo dal grande negozio, sistemiamo i prodotti acquistati nel bagagliaio dell’auto, nel frattempo un’anziana  coppia si avvicina ad una macchina parcheggiata poco lontana dalla nostra, lui cammina appoggiandosi ad una stampella, lei lo aiuta tenendolo per un braccio, con l’altra mano tiene la borsa della spesa, apre la portiera, sistema la spesa sul sedile posteriore, apre lo sportello davanti, abbraccia il marito e lo fa sedere al posto di guida. Prima di chiudere, gli alza la gamba sinistra che lui non riusciva a piegare sistemandola all’interno; evidentemente l’auto era stata modificata in base alle esigenze personali dell’anziano Signore. Poi lui fa la retro, piano piano, io e mia figlia siamo in macchina aspettando che finisca la manovra… sono dietro di noi, nel frattempo giro la chiave per accendere l’auto e lì parte il clacson, non smetteva più di suonare… solo dopo aver piazzato sul volante una serie infinita di pugni ha cessato il suo tremendo urlo.

L’anziana Signora è scesa dall’auto che era dietro di noi, furibonda, si è avvicinata al mio finestrino, mostrandomi il pugno chiuso, come a dire: scendi che ti concio per le feste, e poi ha iniziato ad inveire con una indescrivibile rabbia: “Brutto stronzo, non hai visto com’è combinato mio marito? Ti dovrebbe venire un…”, non sto a scrivere tutto quanto, devo ammettere che la Signora aveva un vocabolario di bestemmie straordinariamente forbito; ad un certo punto si è girata verso il finestrino dietro e si è accorta che mia figlia la stava fissando con gli occhi fuori dalla testa, è stato allora che si è immediatamente zittita. Prima di andarsene mi ha messo in bella mostra il dito alzato e finalmente, piano piano, sono ripartiti. Non so se riuscite ad immaginare come mi sono sentito, certo, la mia coscienza era a posto ma il fatto che il tutto fosse accaduto davanti a mia figlia, mi ha fatto particolarmente male.

– “Papy perché non ti sei difeso? Perché  non sei sceso dall’auto ed hai spiegato alla Signora che questa merda di macchina suona da sola?” – “Non mi sono difeso per rispetto della Signora, in realtà la sua rabbia è dovuta al grande amore che nutre per suo marito, lei è pronta a difenderlo da tutto e da tutti. Sai Valentina, forse non sarà stato piacevole ma oggi hai assistito ad una grande lezione di vita, hai capito cosa intendo?” – “Papy, guarda che non sono deficiente,  però non ho compreso il significato del dito in alto che la Signora ti ha mostrato prima di andarsene” – “Quello lo scoprirai crescendo”.

Dopo questo incresciosissimo avvenimento, non abbiamo più voluto tenere l’auto, a costo di acquistarla a rate, ci siamo presi una nuova piccola utilitaria (che oggi ha 19 anni), diciamo che se non altro la Fiat Tipo 1.6 è servita a smascherare un falso amico, e come ben si sa, i falsi amici sono i primi nemici, inoltre nel bene e nel male ci ha reso protagonisti di fatti che in qualche modo hanno migliorato la nostra personalità; non potrò mai dimenticare quell’anziana Signora che brandiva il pugno chiuso davanti al mio finestrino, è stato il più grande gesto d’amore che abbia mai visto fare da una donna in difesa del suo uomo.
Giordano

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