In questi giorni a Mezzane è stato inaugurato un Parco Comunale ed è stato dedicato a Giacomo Vezzoli, ex sindaco di Calvisano. Posto a sinistra nell’entrata da Calvisano, si trova davanti il marciapiede che porta al Villaggio Santa Barbara.
Più che l’ufficialità dell’avvenimento, ben posto in risalto dal Comitato di Partecipazione e dall’Amministrazione Comunale domenica 18 Giugno, vorrei soffermarmi su alcuni ricordi, che da ragazzi ed in età giovanile ci videro io e Giacomo (allora Giacomino) Vezzoli in amicizia.
Un feeling durato fino ai suoi diciotto anni, io ne avevo quattro in più. Eravamo anche cugini e le nostre abitazioni erano abbastanza vicine, come del resto per quasi tutti i mezzanesi residenti al centro della frazione.
Allora i giochi da ragazzi si svolgevano quasi sempre sulla strada, nel piazzale della Chiesa, nel campo dell’Oratorio. Oltre al pallone, di gomma, essendo rari e costosi i palloni di cuoio, si giocava alle biglie, nei primi anni fatte di terracotta (le ciche), più tardi di vetro. Il gioco del nascondersi (al Cip), era frequentemente svolto in ogni angolo della via o nei cortili delle case o nei mucchi di fieno.
Il salto alla mùlè, saltare sulla schiena piegata dei ragazzi in gara, divisi per gruppi, al ciancol, quel pezzo di legno appuntato lanciato con un apposito bastone, alle bocce di diverse costituzioni. Lui Giacomo veniva di frequente a casa mia, mia mamma, sua zia Maria, era sorella della sua mamma Martina.
Bastava passare a piedi o in bicicletta per via Maccale, per fermarmi all’altezza della attuale abitazione Gatti, per discorrere con lui, in particolare delle notizie sportive.
Con i suoi fratelli, in particolare Avanti, nome che veniva utilizzato al posto del cognome per gli altri fratelli, Guido, Maria, Pierina, vi era un bel rapporto di amicizia e parentela, così come con la loro mamma, per me zia Martina. Ricordo quando la famiglia abitava dove ora vi è l’abitazione di Giuseppe Bozzola.
Sul fronte del caseggiato vi era un basso muretto confinante con la strada, che sembrava essere la panchina ideale per il filos serale, ricco di tante chiacchere.
La strada confinava con il rial, la cui parte di acqua, al crocicchio di via Montichiaresa e Carpenedolo, formavano la roggia del Vaso Reale.
Che per tati anni aveva alimentato il Mulino del Comune, prima che venisse ceduto ai Grazioli. Più tardi, come già accennato la famiglia Vezzoli si trasferì in via Maccalè, e più tardi nella nuova abitazione di Via Risorgimento, oggi abitata da Silvana Varini ved. Guido Vezzoli.
Fummo impegnati nei primi passi organizzativi dell’Oratorio, che per una ventina di anni dal 1960 venne autogestito dai giovani, buona parte giovanissimi, con varie iniziative e con gruppi di azione cattolica ben organizzati, divisi secondo le realtà degli anni. Ricordo la gara fra noi chierichetti, di chi serviva più volte la S. Messa, molto mattutina.
Io iniziai a lavorare, mentre lui studiava ragioneria al Ballini di Brescia. Erano molte le candele accese da lui in chiesa, davanti alla madonna nei giorni degli esami, Sorridendo e ironicamente qualcuno ci chiamava l’articolo “IL” io grande e lui piccolo. Giocavamo anche al pallone, essendo lui piccolo, il suo rendimento era poco redditizio.
Nei primi passi della politica io quasi ventenne, non sapevamo molto delle differenze fra democristiani e socialisti essendo insieme al Governo. Poi fummo in prima linea lui nel P.S.I. io nella D.C.. Giacomo divenne guida dei socialisti di Mezzane e della zona, con collegamenti stretti con la Segreteria Provinciale (On. Balzamo, Moroni) che contavano anche a Roma, Balzamo era incaricato amministrativo nazionale.
Anch’io avevo collegamenti con la Segreteria Provinciale della Democrazia Cristiana, ma con meno potere decisionali. Resta nei ricordi dei più attempati le straordinari e spettacolari “Feste dell’Amicizia” e dell”Avanti” che si svolsero per alcuni anni dall’78 all’85 richiamando per più serate centinaia di persone dei vari paesi limitrofi. In quel periodo ebbe un ruolo dirigenziale nel P.S.I. il nostro amico Renato Ferrari, aveva preso la strada del seminario, lasciato sulla soglia del sacerdozio.
Le nostre strade furono poi diverse, per Giacomo oltre le strade calvisanesi, ebbe ruoli economici di primo ordine. Io restai, prima operaio, poi un semplice impiegato comunale. Nonostante ciò il nostro impegno politico su territorio, segnò in parte la storia amministrativa di Mezzane e quindi di Calvisano. Le sue positive situazioni economiche vennero meno, così come le traversie del mio partito.
Gli alti e bassi della D.C. in Comune, portarono alcuni di noi giovani democristiani, Giovanni Appiani, Floriano Zappettini, Ambrogio Guarisco il sottoscritto e Mario Formentini ad approvare una Giunta Municipale insieme ai consiglieri del Partito Comunista. La ritrovata unità democristiana, non trovò il sostegno del sindaco a cui era succeduto Giovanni Appiani.
La soluzione democristiani e socialisti arrivò ad undici e Giacomo Vezzoli fu eletto sindaco il 9 maggio 1989. Un premio ai suoi lunghi anni di militanza socialista e di impegno amministrativo. Sarà sindaco per un anno fino al 7 maggio 1990. Impegno e dedizione posti in risalto nella targa posta nel giardino a lui dedicato a Mezzane, in via Carpenedolo.
Marini Marino