dal materiale allo spirituale (2^parte)
Con questa seconda parte continuiamo il nostro percorso per una migliore conoscenza dell’essere animico. Cominciamo con il definire da che cosa è costituita un’anima.
L’anima dell’uomo è una sostanza puramente eterea, dunque se riesci a comprenderlo – è composta da moltissimi atomi di luce, ovvero dalle particelle più piccole possibili. Come la luce, ha caratteristiche polari, sia elettriche che magnetiche, dove la parte materiale è costituita da fotoni.
Queste particelle che costituiscono nel loro insieme un’anima, hanno ciascuna di per sè una intelligenza e caratteristiche specifiche, le quali per una legge fondamentale della Natura tendono ad aggregarsi per similitudine, cioè particelle con caratteristiche simili tendono ad avvicinarsi ed aggregarsi.
Da ciò si formano i diversi organi che costituiscono poi l’essere animico e da questi l’essere corporeo dell’uomo. Dato che il numero di particelle animiche che costituiscono l’anima è di eoni di miliardi si capisce da se che ogni anima ha caratteristiche uniche e diverse da ciscun’altra anima.
E’ anche per questo che non si può trovare due esseri umani uguali o che la pensano allo stesso modo su tutto. Qui è bene far presente che il numero di particelle costituenti un’anima animale è considerevolmente minore rispetto al numero necessario per formare un’anima umana e che in un’anima del mondo vegetale lo sono ancora molto di meno rispetto a quella di un essere animale.
Il maggior numero di particelle costituenti un’essere animico determina anche una maggiore capacità di analisi mentale quindi di intelligenza.
Per fare una similitudine direi che cento candele accese in una stanza buia fanno meno luce rispetto a duemila candele accese.
Una maniera di incrementare questi specifici di intelligenza animica è dato dalla nutrizione, sia in senso fisico cioè mangiando cibi materiali, sia assimilando cibi spirituali quali la lettura di libri o esperienze di vita sotto forma di conoscenza. Invece una maniera di perdere specifici di intelligenza è data dall’attività fisica a mezzo del lavoro sia fisico che mentale.
Qui è bene notare che l’eccesso di uno o dell’altro sotto forma di acquisizione o di perdita porta allo stato di squilibrio definito come malattia. Chi esagera nelle letture o nell’uso dell’intelletto si ammalerà di disturbi mentali, oppure chi esagera nell’alimentarsi o in eccessiva attività fisica in maniera impropria svilupperà malattie fisiche.
Quando l’uomo si nutre con alimenti del mondo naturale, in primo luogo estrae dagli stessi gli specifici animici necessari al sostentamento della propria anima e poi con gli elementi grossolani residui nutre il corpo fisico. Ecco perché un’alimentazione fatta di cibi freschi e naturali nutre di più e da più salute rispetto a cibi industriali raffinati e impoveriti di specifici sostanziali.
Ricordo come detto nel precedente articolo che il vero essere pensante, percepente e volente dell’individuo umano è l’anima e non il corpo fisico il quale è solo un rivestimento grossolano della stessa. All’anima sono propri la ragione, l’intelligenza, un libero pensiero, una volontà perfettamente libera e la forza di agire come essa riconosce che sia bene e utile.
In ultimo è bene sapere che l’anima contrariamente al corpo è immortale, tutto ciò che appartiene al mondo materiale è soggetto alla dissoluzione o trasformazione, mentre l’anima continua a vivere coscientemente, conservando la sua forma, nella dimensione spirituale.
Ci sarebbero molte altre cose e caratteristiche da spiegare relativamente all’animico ma per ragioni di spazio ed anche per non sovraccaricare di nozioni l’intelletto lasciamo spazio ad altre comunicazioni. Nel prossimo articolo ci inoltreremo nella dimensione spirituale.
Luciano P.