“L’importanza dello sport è un pilastro fondamentale nel bambino, nell’adolescente, ma anche nelle donne in dolce attesa e nelle neomamme. Io stessa ho avuto modo di percepire i benefici fisici e mentali che l’attività fisica porta nelle settimane antecedenti e successive al parto”.
Si racconta così Roberta Cappelluti, psicologa dello Sport che collabora attivamente con il Ministero della Salute, ad ormai pochi giorni dalla conclusione della stagione sportiva 2022/2023 e a qualche mese di distanza dalla nascita della sua prima figlia. “Lo scorso ottobre ho avuto la gioia di diventare mamma, da quel momento mi sono ritrovata a conciliare casa e lavoro, senza perdere di vista la mia professione. Devo dire che lo sport è stato importante per me perché mi ha aiutata a gestire questo momento”.
Lo sottolinea più volte questo concetto lei che nella vita è abituata a promuovere lo sport in tutte le sue forme, in tutte le età, in tutte le situazioni.
“Per chi diventerà mamma o per chi ha appena messo al mondo una creatura, come psicologa dello sport ribadisco nel sottolineare che l’attività fisica aiuta moltissimo in questi periodi, sia nello sfogare sentimenti ed emozioni, sia accettando il corpo che cambia – aggiunge la dottoressa Cappelluti – Lo sport aiuta dal punto di vista strutturale e fisico a prepararsi al parto: un corpo che si allena sa respirare, ha muscoli tonici e aiuta a poter affrontare il travaglio e il parto”.
Consigli che si affiancano alla sua esperienza diretta che l’ha vista unire professionalità e maternità, in uno straordinario periodo che le ha regalato gioia, novità, sfida personale. Lo sport l’ha accompagnata fino a una settimana prima di partorire ed è tornato a far parte della sua quotidianità quando sua figlia aveva poco più di 20 giorni, calibrata naturalmente con le energie a disposizione.
“L’attività sportiva è fondamentale nel post-parto perché aiuta a evitare forme depressive e perché durante lo sport eliminiamo scorie e cattivi pensieri – aggiunge Roberta – Durante lo sport si genera endorfina, ne trae beneficio la nostra persona e questo permette di dare il 100% al nostro bambino durante il tempo che trascorriamo con lui. Ma da psicologa dico anche che, in ogni momento della nostra vita, è giusto concedersi del tempo e delle attenzioni per se stesse, e fra queste lo sport è il primo elemento da porre”.
Il focus del suo lavoro resta comunque concentrato sulla promozione della pratica sportiva nelle giovanissime generazioni, “perché fare sport fa bene, al nostro corpo e alla nostra capacità relazionale. Praticare attività sportiva per la nostra felicità, fa la differenza in positiva. Se pratichiamo uno sport per far felice qualcun altro, questo alla lunga porta a voler lasciare l’attività sportiva, a cambiare sport, o nei casi più gravi a chiudersi a casa, interrompere relazioni, rifugiarsi nel cibo”.
Subentra, forte, il concetto di vittoria e di sconfitta, elementi che nello sport inevitabilmente irrompono in maniera differente col passare delle età e col crescere delle performance attese da compagni, allenatori, società e pubblico: “Purtroppo registriamo casi, saliti alle cronache nazionali, che ci dicono di sportivi che compiono gesti estremi. Situazioni su cui, in primis, occorre far luce per comprendere le dinamiche ma soprattutto le cause che conducono a questi drammi. Occorre anche lavorare a fondo, e nel profondo, per capire se la sconfitta sul campo può essere interpretata come un fallimento non per noi stessi ma per qualcun altro. Su questo punto occorre essere chiari: il nostro obiettivo deve essere quello di raggiungere il massimo per noi stessi. Questo è lo sport sano, ed è per questo che occorre controllare che i nostri figli pratichino sport perché li rende felici. In caso contrario, occorre trovare nuove soluzioni condividendole con loro”.
CONTATTI SOCIAL
https://www.instagram.com/roberta.cappelluti
https://www.facebook.com/robertacappellutisport
CREDITS FOTOGRAFICI
