Correva l’anno 2003, quando in BMW lanciarono sul mercato una meravigliosa coupè dalle linee filanti e portiere senza montante centrale.
Un tocco di classe e grande sportività che amo da sempre nelle auto, la mancanza del montante conferisce alla linea quel plus, che a mio avviso la rende affascinante sempre, anche dopo anni. Come li ricordo bene quegli anni, così lontani dalle crisi finanziarie, dalle pandemie… Sembra ieri, era ieri da un punto di vista temporale. Se invece si parametra la vita di allora a quella di oggi è cambiato tantissimo nella nostra quotidianità. Scocca portante in acciaio anche se alcune parti del telaio e delle pannellature erano in lega di alluminio.
Grazie a questa combo il bilanciamento dei pesi era al 50 e 50 come si suol dire. Cioè perfetto. Poteva montare tre tipi di cambio, manuale, automatico oppure robotizzato con palette dietro il volante, il famoso SMG.
Chi ha buona memoria delle auto a listino in quegli anni, in cui la corsa alla tecnologizzazione degli abitacoli era furente, ricorderà bene che quasi tutti gli esemplari erano con cambio automatico. Nei primi anni 2000 il cambio di ultima generazione più in voga era quello elettroattuato con palette al volante, nelle BMW di alta gamma.
Pochi i puristi che le ordinavano manuali.
Rarissimi quindi gli esemplari con cambio manuale e di conseguenza più interessanti dal punto di vista collezionistico.
Motore davanti e trazione dietro, come si confà ad una vera BMW. Al momento del lancio si poteva ordinare solo con motore V8 da 333 cavalli. Era una ottima granturismo con ottime doti: stabilità, potenza, sterzo… insomma una vera BMW con una linea perfetta per quegli anni. Bangle era a capo del design in BMW in quel periodo e non vi nascondo che amo molto le linee della casa tedesca proposte in quel lasso di tempo. Filanti ed armoniose, dentro e fuori. Volante in pelle multifunzione e un grosso navigatore satellitare, dominavano l’interno insieme alla grossa manopola che serviva per gestire il display centrale che racchiudeva molte funzioni oltre alla navigazione.
I tempi dei navi tuoch sono ancora lontani.
Nel 2004 venne proposta sul mercato la spider, meccanica invariata rispetto al coupe e capote in tela. Perfetto esercizio di linee armoniose anche questa variante a cielo aperto.
Nel corso del tempo seguirono altre motorizzazioni, un 3.0 benzina da 258 CV, un diesel da 286 cavalli e infine la sportivissima M6 dotata di un V10 da aspirato da 507 CV di potenza.
Nel 2005 uscì di scena la 645 sostituita dalla 650 che vide la potenza crescere dai 333 originari ai 367 CV. Poco dopo i primi esemplari saranno già, almeno in lombardia iscrivibili ASI. Su quali puntare? A parte le M6, cercate quelle con tre pedali!!! Abbinare certe linee ad un V8 da più di 300 CV e al cambio manuale non ha prezzo!!!
Antonio Gelmini
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