La Bulgaria è stata sotto il dominio dell’impero Ottomano per 500 anni. Nel 1876 avvenne la rivolta di Aprile che fu letteralmente immersa nel sangue con una crudeltà innaudita. E’ paragonabile al genocidio del popolo armeno. Sono stati massacrati donne, anziani, bambini, distrutti interi villaggi, incendiati chiese e monasteri, sparpagliati cadaveri per le strade ed innalzate torri con ossa umane. Tutto il mondo progressista ha alzato la voce in difesa delle popolazioni oppresse. La rivolta ha come conseguenza indiretta la guerra russo-turca e la liberazione dello stato bulgaro.
Durante la guerra Russo-Turca 1877-1878, l’esercito del generale turco avanza e stà per raggiungere Sofia, all’epoca piccolo villaggio ma con una importante posizione strategica. I turchi minacciano incendi e invitano i diplomatici presenti ad abbandonare la città. Il console italiano Vito Positano, non solo rifiuta di abbandonare Sofia, ma si prodiga per salvarla. Sostenuto dal console francese e da quello austro-ungarico convoca tutti i rappresentanti diplomatici e, unitamente alle personalità più rappresentative della città, si oppone con una energica nota diplomatica alla mostruosità dei crimini temuti. Minaccia il pascià turco di ritorsioni internazionali, mettendo durante uno storico incontro con lui, a repentaglio non solo la sua carriera diplomatica ma la sua stessa incolumità fisica, assieme a quella dei suoi familiari. Poi, con l’esperienza giovanile vissuta nel corpo dei genieri-pompieri, si impegna a dirigere gli interventi necessari a circoscrivere i roghi che si levano minacciosi nella città, in preda al panico e allo sbando più rovinoso. Guida e sostiene i volontari bulgari che vigilano sulla città evitando roghi e i saccheggi delle truppe sbandate dell’esercito turco in ritirata. Contribuisce attivamente a salvare Sofia, ad agevolare il primo passo verso la sua indipendenza. Sofia fu salva e dopo l’arrivo dell’esercito russo i cittadini si recarono in massa sotto il balcone del console Positano, esultando per dimostragli la loro gratitudine. II 26 maggio 1878 il Consiglio Comunale di Sofia, in segno di riconoscenza per il coraggio mostrato, decreta di intitolargli una piazza (oggi Ulitza Vito Positano) e di concedergli il titolo di cittadino onorario della città con la seguente motivazione: “Se non fosse stato per il suo diretto intervento, ora di Sofia non resterebbe alcun segno, migliaia di cittadini sarebbero periti in quel rigido inverno”
Per il suo contributo alla causa della Bulgaria libera ed indipendente Positano ebbe la decorazione di ufficiale dell’Ordine di Sant’Anna di Russia, consegnatagli dal principe Dondukov a nome dello Zar. Ricevette inoltre encomi dal re d’Italia e dallo stesso sultano ottomano che gli conferì l’Ordine del Mecid.
Darina Naumova