Correva l’anno 1996 ed in casa Jaguar stava per vedere la luce un nuovo modello, che avrebbe stravolto regole e stilemi del leggendario marchio inglese. La super coupe XK era una vettura di forte rottura con il passato, anzitutto sarebbero stati abbandonati i tradizionali propulsori a 6 o 12 cilindri a V in virtù del nuovissimo V8 in alluminio.
Questo motore con una potenza inizialmente di 284 CV, era lontano dalla tradizione dell’iconico marchio inglese. Ciò nonostante risultò affidabile e potente, abbinato ad un cambio solo ed esclusivamente automatico, che a mio avviso ben si intonava all’anima da GT veloce a quattro posti della XK8.
La trazione era posteriore, cosi come si addice ad una vettura coupe e sportiva.
Se le meccanica era lontana dalla tradizione Jaguar, la linea a mio avviso bellissima, richiamava molto nel frontale la leggendaria E type. Muso lungo, affusolato con il frontale che richiamava fortemente quello che è forse il modello più iconico della casa di Coventry.
Al motore aspirato, si aggiunse nel 1998 la versione sovralimentata denominata XKR capace di 364 CV di potenza nella prima serie sufficienti per spingere la vettura sino ad oltre 280 km/h, accelerazione bruciante, lo 0-100 è chiuso in circa cinque secondi. Ciò nonostante non è un auto da track day o da “cordoli”, non è stata concepita per questi usi.
E’ un’ottima e bellissima GT sportiva 2+2, ottima anche per chi ha un paio di bimbi da scarrozzare la domenica, senza rinunciare al lusso, prestazioni e perchè no, agli sguardi ammirati dei passanti. Nel 1997 debuttò anche la variante spider, anche qui una regina di bellezza e classe. Uscì dai listini nel 2006, nonostante fosse a mio avviso ancora attualissima.
Gli interni erano opulenti e lussuosi, senza rinunciare alla sportività, con tre strumenti centrali che dominano la scena. Oggi è ancora più affascinante di allora, già ricercata dai collezionisti e sempre bella da ammirare. Passano gli anni i gusti cambiano, ma la classe e l’eleganza no, quelli sono eterni.
Antonio Gelmini
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