La natura che non ti aspetti
Spesso se pensiamo all’intervento dell’uomo sul territorio non lo associamo ad un risultato positivo, ma piuttosto ad un peggioramento rispetto alla situazione iniziale.
La Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, sfata questa convinzione e ci regala una visita inaspettata immersa nella natura.
L’area delle Torbiere del Sebino è il risultato dell’estrazione della torba ad uso combustibile, in sostituzione del troppo oneroso carbone d’importazione, che inizia alla fine del 1700 e che si concluderà solo dopo il secondo conflitto mondiale. Il parco si trova nei territori dei comuni di Villa Franca, Iseo e di Provaglio d’Iseo nella Provincia di Brescia a ridosso del Sebino, circondato dalle colline della Franciacorta, incorniciato dai vigneti.
Al parco si accede da diversi ingressi sul territorio, noi siamo entrati dall’ingresso sud parcheggiando lungo la strada che conduce alla cantina Bersi Serlini e percorrendo un breve tratto della ciclabile Brescia – Paratico. Intercettando di fatto l’itinerario che è individuato come sud – centrale, che ha uno sviluppo circolare e che partendo dal Monastero di S. Pietro in Lamosa richiude su se stesso, dopo circa 4 km.
La Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino è stata dichiarata dal 1984 “zona umida di importanza internazionale” e il suo scopo è di ricreare un ambiente naturale che ospiti varie specie sia animali che vegetali, ma anche di sensibilizzare l’uomo verso queste aree e verso l’importanza che esse rappresentano verso il cambiamento climatico mondiale.
Il percorso tutto pianeggiante, si snoda attraverso un’area boschiva e le varie vasche derivanti dall’estrazione della torba, offrendo un ambiente diversificato a seconda della profondità dei bacini. L’ambiente naturale presenta una varietà che ad ogni specchio d’acqua si differenzia offrendo scorci naturali e aree di ombra da cartolina. Sicuramente la parte più suggestiva è il percorso centrale che prevede le passerelle in legno, sullo specchio d’acqua più esteso, il più abitato dalla fauna e che presenta nidi di uccelli acquatici stanziali oppure migratori. Sulle passerelle è possibile trovare anche punti di avvistamento per praticare il birdwatching.
Scegliendo il percorso sud – centrale è possibile visitare il Monastero di San Pietro in Lamosa, che seppur costruito sulle fondamenta di templi precedenti vede la sua fondazione nel 1083. La piccola chiesa con il chiostro ed i locali attigui sono un complesso interessantissimo ricco di storia e immagine di una cura del territorio e dell’amore per esso. Il volontario che ci ha accolto è stato in grado di illustrare ogni parte della piccola chiesa del monastero e ci ha fatto conoscere la figura di San Simonino da Trento e di come questa sia collegata culturalmente alla ricchezza dell’ordine cluniacense.
La visita alla Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino è completa perché all’alto livello naturalistico offre anche la visita ad un importante monumento storico tutto condensato nell’arco di una sola giornata.
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