Laureato con lode in Scienze motorie, Preparatore atletico professionista di calcio con un recente passato nell’Empoli, allenatore di pallavolo a Zogno e professore di educazione fisica a Serina, Diego Guirri, ha sempre un ricordo speciale per due calciatori, due amici, due grandi uomini. Stiamo ovviamente parlando di Piermario Morosini e Davide Astori.
Sono passati quasi 9 anni dalla scomparsa del giovane centrocampista bergamasco detto “il Moro” quando, durante la partita Pescara-Livorno, il destino lo costrinse a fare la sua ultima corsa, sempre al generoso servizio dei compagni, sul manto erboso dello stadio Adriatico. Eppure, nonostante una forza sovrumana lo stava portando via con sè, Piermario provò a lottare e a rialzarsi come più e più volte la vita lo aveva costretto a fare.
Diego racconta di averlo conosciuto giovanissimo a Zingonia quando, dopo un allenamento con l’Atalanta, gli si avvicinò per chiedergli una foto per il suo immenso album che ora raccoglie più di 2000 scatti con vari personaggi dello sport.
“Fin da subito notai alcune delle sue qualità principali che, in futuro, seppe mostrare anche in campo, la disponibilità e l’umiltà”. Da quel momento si instaurò una bella amicizia e Piermario, solitamente molto riservato, confessò a Diego il suo grande obiettivo: “mi raccontò che voleva diventare un buon giocatore per realizzare il sogno dei suoi genitori perchè mamma Camilla morì quando Piermario aveva solo 15 anni mentre, a 17, un brutto male si portò via suo padre Aldo e, come se tutto ciò non bastasse, due anni dopo venne a mancare anche il fratello Francesco. Piermario cercava inoltre di stare il più vicino possibile anche alla sorella disabile”.
Proprio al “Moro” Diego ha dedicato il suo ricco e prezioso sito internet (WWW.ILREDEICOLLEZIONISTI.COM) che raccoglie tutte le foto della sua grande passione; infatti, da quando aveva 12 anni, ha collezionato quasi 900 magliette indossate e firmate dai più grandi calciatori e atleti del mondo dello sport.
“Un giorno, sfogliando l’album Panini, decisi di provare a telefonare a qualche società per chiedere una maglia. La prima che ebbi la fortuna di ricevere fu quella del Sassuolo e da lì non mi sono più fermato anche se ciò che considero veramente importante sono i rapporti di amicizia che si sono instaurati nel tempo con i vari atleti e gli sforzi, in qualche caso anche le imprese, che io, mio padre e mia nonna, abbiamo fatto per andare a recuperare alcune divise e per conservarle ordinatamente”.
Oltre a quelle di grandi campioni come Messi, Ronaldo, Maldini e Buffon, Diego possiede anche la maglia dell’ultima stagione giocata da Morosini; fu il magazziniere del Livorno a portargliela il giorno dei funerali perchè Piermario l’aveva fatta tenere da parte per lui.
Nella sua collezione non potevano mai mancare nemmeno le maglie dello sfortunato difensore della Fiorentina e della Nazionale Davide Astori. Sono trascorsi solo tre anni da quando, la notte prima della partita contro l’Udinese, dovette arrendersi ad un avversario impossibile da fermare come la morte.
Diego racconta: “Davide abitava a soli 5 km da me, frequentavamo lo stesso Istituto Superiore a Zogno e, fin dalla prima fotografia scattata in sua compagnia, si instaurò un’amicizia sincera e duratura tanto che “Asto” era sempre il primo a collaborare con me nel ricordo dell’amico Piermario. In quell’occasione osai dire a Davide che un giorno non solo avrebbe giocato in serie A ma che avrebbe vestito anche la maglia azzurra dell’Italia”.
Nel 2013, in occasione della finale 3°-4° posto alla Confederation Cup in Brasile, Astori realizzò il suo primo e unico goal con la Nazionale e al termine della gara il primo messaggio lo inviò proprio all’amico Diego che gli aveva pronosticato la marcatura poco prima della gara. Una maledetta notte di domenica 4 marzo ha provato a cancellare il ricordo di un grande amico e capitano ma, quando oltre alle maglie e alle fotografie, il cuore conserva i valori e gli esempi trasmessi da Davide, possiamo affermare che la morte si è solamente illusa di poter vincere.
“Oggi, come ogni anno, mi resta il ricordo di questi due amici e sono orgoglioso di averli incontrati perchè mi hanno trasmesso dei valori sportivi ed umani che nemmeno il tempo potrà mai estinguere”.
Corretti in ogni occasione, umili, tranquilli, disponibili verso i compagni, Davide e Piermario
avevano sempre una parola di conforto e incoraggiamento verso coloro che avevano bisogno. La speranza, conclude Diego, “è che chiunque abbia amato questi ragazzi, possa trovare un po’ di gioia sapendo che c’è chi come me, nonostante il tempo scorra inesorabile, con affetto conserverà per sempre il ricordo dei loro cari e, anche attraverso la mia collezione, cercherò di mantenere in vita nel cuore degli sportivi la memoria e l’immagine di Astori e Morosini ”.
Diego Guirri
ECCO ALCUNI GIOCATORI
CON LA NOSTRA RIVISTA
IN RICORDO DI
PIERMARIO MOROSINI E DAVIDE ASTORI