Pensiero preme, corre, arrovella sino a farsi carezza della sera, sentimento sincero, confidenza intima. Quando il buio s’ allunga nell’oscurità e paure voraci simili a lingue di fuoco serrano la gola; quando il coraggio si fa temerario ardire per andare contro tutto e tutti allo scopo di difendere la vita, sempre e ad ogni costo, luce rischiara, l’orizzonte fa nascere il desiderio di fissare parole, emozioni, sentimenti.
In un tempo di pandemia mondiale, dove incertezza, dolore, rabbia, disperazione regnano sovrabbondanti, si vorrebbe osare.
In un tempo dove l’indifferenza, l’amor proprio sembra esser divenuto fulcro centrale, si vorrebbe urlare. In un tempo dove la famiglia se non sorretta da basi solide viene battuta alle radici, si vorrebbe le braccia serrare.
Dopo lotta accesa, infuocata, fervida con il ministro dell’istruzione per far capire l’ importanza di difendere le persone fragili da eventuali contatti pandemici che potrebbero rivelarsi letali per il soggetto. Dopo aver con il sangue ottenuto la DAD per Celeste, la mia secondogenita, per proteggere Vittoria, di primo acchito è sorta la paura, tale da restare immobili a rimirare l’astro morire dietro crocchi di nuvole giallastre.
Sorprende, commuove profondamente, inzuppa di dolcezza l’incontro con anime delicate, dal tocco gentile, che a piene mani si offrono per il bene comune. A piena voce vorrei ringraziare la maestra Martino Immacolata Concetta dell’Istituto Comprensivo di Remedello, residente a Montichiari, la quale in modo gratuito, ritagliando tempo e spazio, con generosa passione si presta all’insegnamento dell’inglese concedendo l’opportunità alla piccola Celeste di rimanere al passo con il programma. Alterna la grammatica alla lettura condendo il tutto con squisita dolcezza e pazienza.
La DAD è di certo una sfida da portare avanti con coraggio e dedizione intrecciando lavoro e collaborazione scuola-famiglia.
Concetta è la ciliegina sulla torta, prelibatezza da gustare a piccoli bocconi.
La ringrazio per la pazienza ironica che riserva “alla mamma di Celeste” la quale pur non essendo più una ragazzina ha ancora voglia d’imparare, di mettersi in gioco. Si narra nel Vangelo che un giorno a Gesù venne chiesto dove l’avevano visto ignudo, orfano, in prigione, affamato, in solitudine e non l’avevano soccorso. Gesù rispose: “Quando avete fatto questo ad un piccolo è come se l’avesse fatto a me”.
Carissima Concetta per certo so che il Buon Dio ogni cosa vede e sente, ricompensa, concede grazia nelle prove, forza per non desistere, coraggio per vivere la vita con amore, passione, per scelta.
“Infelice è colui il cui cuore non ha appreso a sperare, sognare e ad aver fede nella vita …”
(Conrad)
Nulla del seme gettato si perderà. Nel tempo presente e futuro le sue impronte rimarranno impresse nei nostri cuori come segno di riconoscenza, di rispetto e stima. Grazie maestra Concetta!!! Un caloroso abbraccio.
Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste