A Mezzane, frazione di Calvisano, ogni morte lascia un segno nei suoi abitanti, tanto più se la persona è un sacerdote come Don Angelo Gazzina, il quale è deceduto presso gli Ospedali Civili di Brescia il 22 dicembre scorso. Come sacerdote è stato presente in più realtà della Diocesi di Brescia, senza mai dimenticare le sue radici mezzanesi. La parrocchia lo ha ricordato domenica 3 gennaio con una S. Messa, celebrata dal parroco don Tarciso Capuzzi, presenti anche la sorella e tanti nipoti del sacerdote. Nato a Montichiari il 14 giugno 1932, in località Montichiaresa, borgata che da secoli fa parte della parrocchia di Mezzane. Famiglia contadina, molto religiosa, la mamma Matilde Beffa, il padre Alfredo il quale è sempre stato impegnato nella parrocchia della frazione e come rappresentante civile della borgata, nei confronti di Montichiari e Mezzane. Quattro i fratelli Maria, Michele, Celso e ancora in vita Carolina, la cui famiglia come quella di Celso ha sempre fatto riferimento alla parrocchia di Mezzane.
La sua vocazione nasce – sottolineava nei vari appuntamenti annuali per la Festa del patrono, il giorno di S. Stefano del 26 dicembre 1944 e nell’ottobre del 1945 entra in seminario a Brescia. Sarà ordinato sacerdote il 15.06.1957, dall’allora vescovo Giacinto Tredici, unitamente ad altri ventiquattro confratelli, fra i quali il mezzanese ed amico Giuseppe Bregoli, Marcello Casari (sarà parroco a Mezzane dal 1998 al 2003) Luigi Gandossi (parroco a Calvisano dal 2002 al 2015).
Celebra la sua prima S. Messa a Mezzane il giorno dopo 16 giugno. Prima nomina curato ad Offlaga dallo stesso anno al 1964. Sarà poi curato a Gambara fino al 1969 lasciando testimonianza della sua figura leale, schietta, di sacerdote colto e ricco di carismi apostolici. Doti e carismi che diffonderà come vice-direttore dal 1969 al 1979 al Seminario teologico, qualità che aveva perfezionato con il frequentare la Pontificia Università del Laterano a Roma. Nel frattempo don Angelo Gazzina sarà parroco a Binzago dal 1971 al 1979, quindi parroco a Zanano dal settembre 1979 al 1990. Il quel paese un libretto di benvenuto, insieme al suo saluto, quello dell’allora Vescovo mons. Luigi Morstabilini, e di alcuni suoi amici sacerdoti – don Renato Poetini, don Serafino Corti, don Mario Pasini impegnati con vari ed importanti ruoli nella diocesi di Brescia – che con la penna si soffermarono sulle sue qualità di sacerdote stimato ed amato dalla gente che lo ha conosciuto, così come dai parrocchiani a lui affidati. Dal 1990 al 2008 sarà alla guida dell’importante parrocchia della Volta Bresciana in città, lasciando molte impronte della sua sensibilità, attenzione e presenza, previlegiando l’incontro diretto con le persone, improntandolo a schiettezza e cordialità. “Modesto nel suo fare, appariva meno delle tante qualità che aveva”. Alla Volta sarà anche presidente del comitato zonale Anspi, organismo di coordinamento degli Oratori dal 1984 al 2000. Lasciata la parrocchia per età, sarà presbitero collaboratore nella parrocchia Cristo Re, sempre in città dal 2008 al 2020. Fra i suoi significativi incarichi nella Diocesi di Brescia, quello delicato di Esorcista che ha svolto dal 2009 al 2018. Per una breve presenza era stato anche cappellano, in sostituzione di un confratello su di una nave.
Raccontando della sua vita, nei periodici appuntamenti a Mezzane, in particolare nelle omelie tenute in occasione del Patrono San Dionigi del 9 ottobre, l’incontro e l’abbraccio con Papa Giovanni Paolo II° nel 1979 che si complimentava per la sua nomina a parroco di Zanano. Pontefice che lui aveva conosciuto come giovane sacerdote polacco, nel lontano luglio 1947 quando ospite di don Francesco Vergine a Seniga, vennero in bicicletta a far visita al parroco di Mezzane don Francesco Calzoni. Quel sacerdote novello era don Carlo Wojtyla, nessuno immaginava che diventerà Papa. Per questo si è detto molto soddisfatto, di inaugurare una targa in suo ricordo a Mezzane il 9 novembre 2011 a fianco del parroco don Diego Ruggeri. Come seminarista a Mezzane porto animazione e coinvolgimento di ragazzi e giovani alla crescita, anche spirituale, con i primi giochi dell’Oratorio, in qualche stanza della vecchia canonica. Per i più attempati è ancora limpido il ricordo di quando si giocava a calcio nel piccolo campetto della parrocchia. Così come le trasferte per assistere le partite a Visano od Acquafredda, magari trasportati noi ragazzi seduti sul manubrio della sua bicicletta. Non mancò di dare una mano ai muratori nel 1952, quando erano impegnati nel rifare il pavimento della Chiesa Parrocchiale, tutt’ora ancora utilizzato. Il funerale tenutosi giovedì 24 dicembre, vigilia del S. Natale, è stato celebrato dal Vescovo di Brescia mons. Pierantonio Tremolada, nella chiesa parrocchiale della Volta Bresciana, che lo vide parroco per tanta parte del suo sacerdozio e poi stato tumulato nel cimitero della stessa località.
Marino Marini