Correva l’anno 1985, in tv spopolavano Don Jhonson e Philip Michael Thomas, con la loro Testarossa bianca, le giacche pastello a manica corta ed una Miami corrotta e piena di eroina che spettava a loro ripulire. In Italia, sarà ricordato come l’anno della nevicata più copiosa di sempre sulla nostra penisola. Sulle strade di allora, un nuovo fenomeno automobilistico si affacciava. Quello delle piccole bombe, con motori spremuti al massimo, per ottenere più potenza possibile, livree arroganti, al limite della decenza automobilistica e prestazioni che spesso finirono per impensierire blasonate supercar. Peugeot 205 GTI, Golf GTI, Renault 5 GT TURBO e poi lei, la protagonista del nostro articolo, la famigerata Uno Turbo I.E. Subito qualche numero, era un peso piuma, 845 kg, il motore era turbocompresso, montava una turbina IHI VL2, raffreddata ad acqua dotata di intercooler aria/aria. La cilindrata era di 1,3 litri, partirono come base dal motore della uno 70 SX. La potenza era di 105 CV, in velocità massima toccava i 200 km/h e scattava da 0 a 100 in meno di 9 secondi.
Veniamo ad un altro dei punti forti della Uno Turbo i.e., la livrea…….
Sulla parte bassa delle fiancate, un lungo adesivo nero percorreva tutto il lato, dal passaruota posteriore partiva la scritta Turbo i.e.
Lo stessa livrea veniva richiamata sul portellone posteriore, speciali cerchi in lega da 13 la equipaggiavano, con il coprimozzo che ospitava il logo Abarth.
Sulla calandra anteriore la scritta Turbo i.e. campeggiava, e sul portellone posteriore, un piccolo alettone fisso le dava quel tocco finale che chiudeva il cerchio.
Anche gli interni furono pesantemente rivisti, il volante a quattro razze, con scritta centrale rossa “ Uno Turbo i.e “ faceva capire definitivamente che con il modello base, in comune era rimasto ben poco.
Anche sedili e pannelli porta erano diversi, le sedute anteriori erano più avvolgenti, come deve essere per una sportiva e la colorazione era nera con zona centrale rossa. La seconda serie sarà estremamente diversa, almeno alla vista ma anche tecnicamente.
La potenza e la cilindrata aumentano, la turbina sarà una Garret T2 e le prestazioni aumenteranno ancora: 7,7 secondi per lo 0-100 e oltre 200 km/h. Ma ciò che pochi conoscono è il lato oscuro che la Uno Turbo, come le sue compagne di merende di allora avevano…
Mi riferisco alle infinite elaborazioni, che veramente non si contano su vetture di questo genere con aumenti di potenza a volte pazzeschi.
Fate un giro su Youtube mettete in descrizione “Uno turbo i.e. elaborata“, potreste passare ore e ore a vedere video pazzeschi, con velocità di punta da Porsche Turbo.
Che dire, un’auto pazza, con elaborazioni al limite della follia, ha segnato un’epoca, lei e poche altre. Se ne trovate una originale, compratela subito, credetemi, ne hanno fatte tante ma ne hanno lasciate stare pochissime.
Sono quasi certo che riuscirò a strappare un sorriso anche al mio amico Alessandro Colombo, in questi giorni non facili per nessuno, quando leggerà l’articolo e ripenserà ai tempi d’oro delle Uno Turbo I.e.
Infine ringraziamo il nostro affezionatissimo lettore che oltre ad averci inviato la fotografia ci ha dato lo spunto per parlare di questa straordinaria auto che ha lasciato il segno in quegli anni e che ancora oggi affascina.
Antonio Gelmini
Per curiosità o valutazione su vetture di interesse storico inviare una mail a: meccanicagelmini@gmail.com