In periodi diversi sono stati in Consiglio Comunale al servizio del paese
Anche CaIn periodi diversi sono stati in Consiglio Comunale al servizio del paeselvisano ha ricordato i suoi defunti nel periodo del coronavirus, un manifesto esposto al cimitero riportava i nomi e le foto di 35 persone, per le quali è stato celebrato una Santa Messa nel giorno del Corpus Domini. Tutti hanno scritto un pezzo di storia del paese, in particolare alcuni personaggi che si sono distinti nella politica amministrativa, nel sociale, nello sport e nel volontariato. La stampa provinciale e zonale, ha riassunto per alcuni di essi il loro vissuto. Alcuni si aggiravano attorno agli 80 anni, “quelli – sottolineava un amico – che dovevano essere la nostra spalla, dove appoggiarsi, la nostra memoria a cui attingere nei prossimi anni”.
Una generazione sparita all’improvviso,senza dare a loro ed a noi il tempo di prepararsi per l’altra vita. Ricordarli è un dovere, direi quasi un obbligo, loro che avevano lavorato in vari settori. Dalle donne, casalinghe per eccellenza ed inimitabili, chi lavorava la terra, in un periodo in cui l’agricoltura iniziava la sua evoluzione tecnologica.
Nell’industria, nell’edilizia, come operai esperti, nella scuola a diffondere il sapere ad insegnare una educazione per un domani migliore.
Chi scrive ha un debole ed una passione verso la politica. Convinto di quanto disse il Papa bresciano Paolo VI°: ”La politica come la più alta forma di carità”. Che a livello locale si traduce in un impegno in Amministrazione Comunale, o concorrere con idee e programmi nei partiti quali antenne ricettive del pensare dei cittadini. Antenne ormai sparite, perché la partecipazione pratica, concreta e vera, ora è sostituita da facebook e whatsapp, che dà l’illusione di partecipare e decidere.
Quelle 35 persone ci hanno lasciato in silenzio, in un tempo assurdo ed impensabile, che li ha visti andare al camposanto quasi soli, morti senza il conforto che solitamente si esprime, attorno a una bara, al lutto dei familiari, il ricordo di quando erano vivi. Per ognuno di loro potremmo scrivere una lunga storia, ricca di tanti momenti lieti, di sincere amicizie, profonde relazioni familiari, vite di mamme, papà, nonni, zii, amici, che un fulmine a ciel sereno ha portato via. Fra di essi in tempi e momenti diversi possiamo ricordare: Ave Liberini, moglie dell’indimenticabile dott. Anselmo Castellotti, in Consiglio Comunale dal 1970 al 1975, con la maggioranza guidata dal sindaco Mario Varinacci. Lei era insegnante, attività educativa che ha svolto a Calvisano e Viadana, lasciando positivi ricordi, come ogni maestra di vecchio stampo. Domenico Perini, vice sindaco negli anni 1986/89 a fianco del sindaco Giovanni Appiani, presente in Consiglio Comunale prima e dopo quegli anni. Nella vita è stato professore, educatore, giornalista, grafico e pubblicista.
Artefice negli anni 80 della presenza e vivacità del Partito Socialista a Calvisano. Ferdinando Conti, detto Nando, consigliere comunale nella tornata dal 1985 al 1989. E’ stato assessore dal 1989 al 1990 sindaco Giacomo Vezzoli, anch’esso deceduto in questo sconvolgente periodo e ricordato a Mezzane. Sergio Manassi, consigliere comunale dal 1995 al 1999, il quale si era presentato come candidato Sindaco per la Lega Nord.
In quegli anni sarà sindaco Giovanni Appiani, eletto direttamente per la prima volta dagli elettori.
Come detto non sono mancate altre persone, fra quelli che ci hanno lasciato, che hanno dato molto come impegno sociale e nel volontariato.
Un valore unico il loro, interrotto dall’imprevedibile virus. Per questo salutiamo l’istituzione della Giornata Nazionale in memoria di tutte le vittime dell’epidemia di Coronavirus, per il 18 marzo di ogni anno. “Fare memoria per non dimenticare. Fare memoria per riflettere rigorosamente su ciò che non ha funzionato e sugli errori da non ripetere. Fare memoria anche per ricordare il valore di quanto di positivo si è manifestato”, le parole del Presidente Mattarella, che condividiamo. Un periodo storico che ha determinato il corso delle nostre vite per gli anni a venire.
Marino Marini