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Brescia (1^parte)

Brescia (Brèsa, Brèssa o Brèha in dialetto bresciano, Brixia in latino) è un comune italiano di 198.646 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Lombardia. È il secondo comune della regione per popolazione, dopo Milano.
Antica città le cui origini risalgono a oltre 3200 anni fa, Brescia possiede un cospicuo patrimonio artistico e architettonico: i suoi monumenti d’epoca romana e longobarda sono stati dichiarati dall’UNESCO Patrimonio mondiale dell’umanità. Brescia è tra i principali centri economico-produttivi del Paese ed è conosciuta per la celebre corsa d’auto d’epoca Mille Miglia e per la produzione dei vini Franciacorta.
La città è soprannominata “Leonessa d’Italia” per i dieci giorni di resistenza agli austriaci durante il Risorgimento Italiano (dal 23 marzo al 1º aprile 1849). Brescia sorge nell’alta Pianura Padana allo sbocco della val Trompia, ai piedi del monte Maddalena e del colle Cidneo.
Il territorio – delimitato a nord dalle Prealpi Bresciane, ad est dalle Prealpi Gardesane e a ovest dai territori della Franciacorta – è in maggior parte pianeggiante; tuttavia tutto il versante sud del Monte Maddalena (compresa la cima) ricade nel territorio comunale, così che il comune di Brescia si trova ad avere un’escursione altimetrica di 770 metri. Il centro storico è racchiuso nel perimetro della cinta muraria di epoca veneta, abbattuta tra la seconda metà dell’Ottocento e gli anni venti del Novecento, ed è sovrastato dal colle Cidneo sul quale è ben visibile il castello di Brescia. Il resto della città si espande geograficamente e visivamente su tutto il territorio circostante, racchiuso dalla cinta di monti prealpini, come il Monte Maddalena (ad est), ed il Monte Sant’Onofrio (a nord), anche se quest’ultimo non fa geograficamente parte del territorio cittadino, bensì dei comuni dell’hinterland Bovezzo, Lumezzane, Concesio e Nave. Il rischio sismico di Brescia secondo l’ordinanza PCM 3.274 del 20/03/2003 è riconducibile alla zona 3, ovvero di bassa sismicità; tuttavia nei secoli passati non mancarono episodi di rilievo che coinvolsero la città, fra questi si ricorda il terremoto di Brescia del 25 dicembre 1222.
Origini del nome
Il toponimo “Brescia” appare inizialmente su trattati veneti e nasce dalla probabile venetizzazione del lombardo “Brèsa” o “Brèssa”, che a sua volta trae origine dal nome cenomane e poi romano della città, denominata da Augusto come “Colonia Civica Augusta Brixia”. In età altomedievale è attestata, accanto alla forma “Brixia”, la variante “Brexia”. Il nome latino “Brixia”’ è ben documentato in epoca classica (Catullo, Livio, Plinio il Vecchio ed altri). Viene fatto solitamente risalire al termine celtico *brik/*brig (sommità, colle, altura) con vari riscontri in altre aree di influenza celtica (Bressa in Gallia, Brexa in Spagna, Bressanone, Bresso e Brianza in Italia). Anche nel dialetto locale il termine bréc significa sentiero ripido e sconnesso. Alla città fu dato l’appellativo “Leonessa d’Italia” da Aleardo Aleardi, nei suoi Canti Patrii.
«D’un de’ tuoi monti fertili di spade,
Niobe guerriera de le mie contrade,
Leonessa d’Italia,
Brescia grande e infelice.»
(Aleardo Aleardi, Canti Patrii, 1857)

La fortuna dell’espressione si deve però a Giosuè Carducci, che volle rendere omaggio a Brescia per la valorosa resistenza contro gli occupanti austriaci durante l’insurrezione delle dieci giornate, nell’ode Alla Vittoria. Tra le rovine del tempio di Vespasiano in Brescia, contenuta nelle Odi barbare.
La “Leonessa d’Italia”
«Lieta del fato Brescia raccolsemi,
Brescia la forte, Brescia la ferrea,
Brescia leonessa d’Italia
beverata nel sangue nemico.»
(Giosuè Carducci,
Alla Vittoria,14 – 16 maggio 1877, Odi Barbare)

Storia
Le origini di Brescia risalgono al 1200 a.C., quando una popolazione, probabilmente di Liguri, costruì un insediamento nei pressi del Colle Cidneo. Nel VII secolo a.C. si insediarono i Galli Cenomani, che fecero di Brescia la loro capitale. Successivamente, a cavallo tra III e II secolo a.C., a seguito di scontri tra Insubri, Galli e Romani, Brixia iniziò il percorso di annessione alla Repubblica romana, culminato nel 41 a.C. quando gli abitanti ottennero la cittadinanza romana, pur mantenendo una certa autonomia amministrativa. Dal 402 al 493 subì numerose invasioni barbariche, tra cui quelle dei Visigoti di Alarico, degli Unni di Attila, degli Eruli di Odoacre e degli Ostrogoti di Teodorico; proprio sotto quest’ultimo la città acquisì un’importanza chiave nel regno ostrogoto. Dal 568 divenne un importante ducato del regno longobardo. Proclamatosi comune autonomo già nel XII secolo, finì sotto la dominazione viscontea e poi si diede, con la dedizione del 24 novembre 1426, ai Domini di Terraferma della Repubblica di Venezia e ne rimarrà legata fino alla fine del 1797.
Nel febbraio 1512, durante le guerra della Lega di Cambrai, le truppe francesi comandate da Pierre Terrail de Bayard e Gaston de Foix-Nemours conquistarono e saccheggiarono la città: tale drammatico evento portò alla draconiana decisione, da parte delle autorità veneziane, di demolire qualunque edificio nel raggio di un chilometro e mezzo dalla cinta muraria cittadina, in modo da poter proteggere con maggior efficacia la città da eventuali altri assedianti.
Annessa al Regno Lombardo-Veneto, durante il Risorgimento fu teatro delle dieci giornate di Brescia, per poi arrivare all’annessione al Regno d’Italia nel 1860. Al Campo di Marte (o Piazza D’Armi) il 2 ottobre 1915 arriva la 3ª Squadriglia caccia che il 15 aprile 1916 diventa 72ª Squadriglia caccia che vi rimane fino al febbraio 1917. Nel 1932, tramite la demolizione del quartiere delle Pescherie, su incarico del Duce Benito Mussolini viene realizzata in stile fascista piazza della Vittoria dall’architetto Marcello Piacentini, il quale vi realizza il primo grattacielo d’Italia, il Torrione che è tra i primissimi grattacieli in Europa. Il 13 luglio 1944 il centro della città fu bombardato dagli anglo-americani che sganciarono 124 tonnellate di esplosivo, provocando la morte di più di trecento persone.
Durante la seconda guerra mondiale, con la creazione della repubblica sociale italiana, denominata informalmente di Salò, Brescia divenne sede di alcuni ministeri. Il 28 maggio 1974 si verificò l’attentato in Piazza Loggia, mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati, causando la morte di otto persone e il ferimento di più di altre cento.
Monumenti e luoghi d’interesse
Brescia è un esempio di città sviluppatasi continuativamente e ininterrottamente per circa tremila anni, caratterizzata dall’interazione tra i diversi stili architettonici susseguitisi nel corso dei secoli, tant’è che il noto critico d’arte Philippe Daverio ha affermato che a Brescia è presente “la più potente stratificazione storica del Nord Italia”. Il cospicuo patrimonio artistico e l’importante eredità archeologica che costituiscono il suo centro storico sono composti da diversi monumenti, che spaziano dall’età antica a quella contemporanea, alcuni dei quali sono d’importanza mondiale.
Il 25 giugno 2011, la riunione del 35º Comitato per il Patrimonio dell’Umanità, tenutasi a Parigi, ha iscritto nella lista dei beni patrimonio mondiale dell’UNESCO, facenti parte del sito “Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, i seguenti monumenti di Brescia: il santuario repubblicano, il capitolium, il teatro romano, il complesso monastico longobardo di San Salvatore-Santa Giulia composto dalla Basilica di San Salvatore, la chiesa di Santa Maria in Solario, il coro delle monache, la chiesa di Santa Giulia. Fanno parte del sito UNESCO anche le Domus dell’Ortaglia il cinquecentesco Palazzo Maggi Gambara, la seicentesca Casa Pallaveri e una porzione dell’antico decumano massimo (l’odierna Via dei Musei).
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