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LA MUSICA NELL’ANIMA

Il 06 ottobre è stato il primo anniversario della scomparsa di mio cugino Massimo Ghidelli, in arte Gogo (era il figlio del fratello di mia mamma), era considerato da esperti musicisti, tra i più grandi chitarristi del nostro tempo, la sua fama era conosciuta anche all’estero.
Il suo primo assolo lo eseguì nella nostra cascina, dimostrando fin da piccolo di avere uno straordinario innato senso della musica.
I suoi genitori, lo zio Walter e la zia Elsa, poco dopo il matrimonio, per motivi di lavoro, si trasferirono da Brescia a Roma, è li che lui e sua sorella Patrizia nasceranno, vi rimarranno fino a quando l’azienda per cui i genitori lavorano, chiude.
Ritornano a Brescia, lui ha 5 anni, si stabilirono al Villaggio Violino, mio zio Walter ha una importante offerta di lavoro presso un’industria di Gussago, ricoprendo in seguito, un ruolo importante. Da quando sono ritornati a Brescia, lo zio Walter con tutta la famiglia, venivano a trovarci ogni domenica pomeriggio; io li aspettavo sempre con entusiasmo mi piaceva moltissimo giocare con Massimo e Patrizia, lo zio Walter essendo figlio di contadini, amava la campagna e nella nostra cascina gli sembrava di stare nel giardino dell’Eden, molte volte zappava e innaffiava il nostro orto, piantò il rosmarino che ancora oggi abbiamo; gli volevo molto bene, è stato il mio padrino nel Sacramento della Cresima. Una domenica, si fermarono alla fiera di San Faustino a Brescia, Massimo fu attirato da una chitarrina giocattolo che c’era su un bancone, suo papà gliela compra, arrivano a casa nostra, Massimo anziché giocare con me e Patrizia, continua a suonare la sua chitarra.
Arriva l’ora di cena e dopo, guardiamo Carosello, Massimo con la sua chitarrina classica giocattolo, comincia a suonare le sigle pubblicitarie che stavano trasmettendo, con una bravura indescrivibile, tutti noi rimanemmo di stucco! Ma com’è possibile che un bambino cosi piccolo, potesse suonare con una chitarra giocattolo acquistata poche ore prima, con il talento di un musicista professionista?
Mese dopo mese la sua bravura aumenta sempre più, lui e la sua chitarrina sono ormai un tuttuno; così arrivati in dicembre, nel tentativo di emularlo, chiesi a Santa Lucia di portarmi una chitarra, fui accontentato, la mia era più grande della sua ma non suonava bene; la domenica successiva la mostrai a Massimo, lui sistema il tiraggio delle corde ed inizia a suonare; io non riesco a mettere su carta ciò a cui ho assistito quel giorno, le sue dita si muovevano con una abilità che io non avrei mai raggiunto neanche se avessi studiato musica tutta la vita; mia mamma e gli zii erano in cucina, vennero nella nostra stanza attirati dal suono straordinario che Massimo riusciva a creare; mia mamma esclamò: < ma Cristo Santo, chissà chi diventerai con un talento simile>, mia mamma aveva ragione.
Purtroppo un terribile lutto colpisce la famiglia di Massimo (e tutti noi), il 04 maggio 1974. E’ sabato, mio zio Walter è sempre stato un grande appassionato di corse cicliste e al mio paese si svolge la famosa corsa di San Gottardo, così con la moglie Elsa e la figlioletta Patrizia, vengono ad assistere alla gara, Massimo (per la prima volta) non è con loro, ha quattordici anni e preferisce uscire con i suoi amici a Brescia. Proprio quell’anno, il sindaco del mio paese, per motivi di sicurezza, sposta la gara alla settimana successiva, ci sono in giro i tipici carri di San Gottardo trainati dai trattori e vuole evitare incidenti. Mia mamma si scusò molto con lo zio: “Walter mi dispiace moltissimo, siete venuti giù per niente,” – “Anna, non scusarti, invece di venire di domenica siamo venuti di sabato, è lo stesso”. Passammo un sereno pomeriggio, mio zio era molto contento, sul posto di lavoro aveva raggiunto una posizione di prestigio. Dopo cena li salutammo dandoci appuntamento alla domenica successiva; ma sulla strada del ritorno, sul cavalcavia all’inizio di Bagnolo Mella, un’auto guidata da un ubriaco (gli era già stata ritirata la patente per guida in stato di ebrezza) li investe a folle velocità centrando la portiera del conducente, mio zio è gravissimo, non sono preoccupanti le condizioni della zia Elsa e della figlia Patrizia. Dopo 2 giorni di agonia, il 06 maggio 1974 (giorno del suo quarantaduesimo compleanno), mio zio si spegne, gettando nello sconforto la famiglia e tutti quelli che ebbero la fortuna di conoscerlo, il suo carattere solare, la sua bontà d’animo è rimasta in tutti noi. Mia zia Elsa si trova un lavoro, adesso deve mantenere la famiglia, Massimo conclude gli studi all’ITIS e subito dopo la maturità inizia a lavorare come tecnico riparatore in un negozio a Brescia, per lui è importante non pesare economicamente sulla famiglia; successivamente frequenta una scuola di musica a Cremona; il suo talento è tale che ben presto viene notato da persone importanti nell’ambiente della musica. Inizia a ricevere proposte di lavoro da importanti gruppi musicali (Alice, Riccardo Cocciante, RAF, Eros Ramazzotti, Ornella Vanoni ecc. ecc.), suonerà anche nell’orchestra della RAI. Il suo eccezionale talento, la sua bravura varcano i confini dell’Italia giungendo alle orecchie di Mina che da Lugano lo contatta, inizia così una grande collaborazione con la tigre di Cremona, suonando in molte registrazioni dei suoi dischi.
Molte volte l’ho visto in televisione nel cantagiro ed assieme a famosissime band musicali.
Purtroppo un altro tremendo lutto si abbatte sulla sua famiglia: mia zia Elsa, mamma di Massimo, si ammala di tumore e in breve tempo ci lascia; abbiamo sofferto tutti moltissimo per la sua scomparsa, la zia era una di quelle persone a cui è impossibile non voler bene.
Massimo è da diversi anni in continua tournée, riceve molti riconoscimenti anche all’estero, ma essendo sempre in giro non riesce ad avere una vita sentimentale, inizia ad avvicinarsi maggiormente a casa, fonda a Brescia, assieme ad un suo amico e collega, una scuola di musica da dove usciranno molti validissimi musicisti, e collabora con diversi gruppi locali. Ha così la possibilità di poter vivere un grande amore (Anna), sono a casa assieme quando alle prime ore del mattino del 06 ottobre 2018 Massimo ha un improvviso malore, pochi attimi e lascia la compagna, la sorella e tutte, tutte le persone che hanno avuto modo di conoscerlo, in un dolore immenso. Aveva appena compiuto 58 anni, vissuti intensamente, facendo la cosa che amava di più al mondo, suonare, nonostante fosse un musicista di grande successo, era sempre rimasto con i piedi per terra, con quelle alte qualità morali che i suoi meravigliosi genitori gli avevano trasmesso. Concludo con il pensiero che segue e che dedico a lui con tutto il cuore.
06 ottobre 2018
Paradiso
Gli Angeli, incantati, si fermarono ad ascoltare,
Ma chi è costui?
Dove hai imparato a suonare?
È da quando son nato che lo so fare,
altro non vi so dire,
Gli Angeli esterrefatti, smisero di volare
per poterlo applaudire.
Il Signore passando vide gli Angeli seduti:
forza continuate a volare,
c’è ancora tanto da fare;
Ma quando la musica gli giunse alle orecchie, anche lui si fermò ad ascoltare,
Dai Bresà, suona ancora,
e Massimo non si fece pregare,
Era proprio quello che gli piaceva fare.
Giordano

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