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MALIGNO ALCOL

Sono un alcolista anonimo, anche i miei genitori erano alcolisti e avendo vissuto l’esperienza dei miei, mi sono sempre detto: “io non devo fare assolutamente la loro fine”.
Il motivo principale per cui vi racconto la mia storia è cercare di aiutare altri alcolisti ad evitare questa tragedia che sto cercando di affrontare. Questo è il conto che il “MALIGNO” alcol mi ha presentato. Torniamo alla mia gioventù. Per prendere il largo dall’alcolismo che avevo in casa, mi sono dedicato all’atletica leggera, cercando di stare il più possibile lontano dai miei genitori. Sono arrivato ai 22 anni senza incontrare l’alcol. Poi è arrivato il lavoro e per affrontarlo ho scoperto che un bicchiere di vino mi dava una grande forza. Una forza che mi faceva sentire un leone.
Oggi un bicchiere, domani due…in poco tempo l’alcol mi ha fatto sentire la sua necessità, e non solo nel lavoro. Adesso mi rendo conto che è proprio vero quello si sente nei gruppi: ”E’ il primo bicchiere quello che fa male” a me… sicuramente. Tra tutti i miei amici, e vi garantisco che quando bevevo ne avevo molti, il più forte di tutti ero sempre io. Io con l’alcol. Gli stessi amici, se così si possono chiamare, ormai da mesi sono spariti. Comunque per farla breve, a 57 anni, facendo degli esami di routine e poi degli accertamenti mi è stato diagnosticato un cancro al fegato. All’inizio sembrava tutto risolvibile. Dopo i primi interventi, però da benigno che sembrava è risultato maligno.
Ho avuto diverse emorragie, rischiando ogni volta di morire. La diagnosi è stata, e la sottolineo per tutti: ”Abuso di alcol”.
Sto vivendo dentro e fuori dagli ospedali con l’unica e ultima speranza di trovare un fegato compatibile per un trapianto. Nel frattempo si è bloccato l’intestino e vado avanti a clisteri. Anche i reni si sono bloccati e per espellere i liquidi e le urine mi devono bucare la pancia due volte o tre alla settimana. E’ un inferno.
Proprio in questo momento, dal mio letto di ospedale, sto dettando questa mia storia ad un amico del gruppo di Alcolisti Anonimi di cui faccio parte. Questo solo per evitare ad altri di vivere un dramma come il mio. Da più di sette mesi ho iniziato a frequentare il gruppo dove ho trovato dei veri e sinceri amici che mi sono vicini in ogni modo. C’è chi viene a trovarmi in ospedale, chi mi telefona e altri mi scrivono messaggi. Oltre ai miei familiari solo loro mi sono stati vicino durante i miei ricoveri e vi assicuro che sono stati tanti.
Il mio rimpianto più grande e di non aver varcato quella porta miracolosa anni fa e di non aver avuto prima l’opportunità di conoscere questa grande famiglia degli “Alcolisti Anonimi”. Anche se credo sia ormai tardi, continuo a pregare il mio Potere Superiore di dare la forza a tutti i gruppi di trasmettere il messaggio di speranza degli Alcolisti Anonimi, per dare la possibilità a tutti coloro che ancora soffrono di questa incurabile, progressiva e mortale malattia che è l’alcolismo, di recuperarsi.
Nel gruppo ho trovato l’amore che mi ha dato la forza per affrontare questo momento drammatico. Una grande forza mi giunge anche dalla Preghiera della Serenità, che ogni sera recito dal mio letto di ospedale all’orario di chiusura delle nostre riunioni, sentendomi così vicino e appartenente a questo meraviglioso gruppo che mi ha accolto e mai avrei pensato. Sono grato al mio Potere Superiore che anche oggi veglia su di me. Serene 24 ore.

Noi di Alcolisti Anonimi desideriamo ringraziare il nostro amico per la preziosa testimonianza… purtroppo é venuto a mancare.
Ci auguriamo che possa essere di aiuto a tante persone che soffrono ancora per causa dell’alcolismo. Nostro amico ci ha lasciato ma sobrio e per noi è il significato che restare sobri si può, nonostante tutto e sopratutto non si è più soli.

Numeri utili
Referente provinciale Brescia
334 73 44 880
Numero Verde 800 411 406
Sito web www.alcolistianonimiitalia.it

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