Nome scientifico: lavandula – nome comune: lavanda, dal gerundio latino del verbo lavare, perché nell’antichità la lavanda era molto utilizzata per detergere il corpo, ma se ne conoscevano già pure le molte proprietà terapeutiche ( calmante per il mal di testa, ansia, insonnia, balsamica per sintomi influenzali), cosmetiche e curative in olii di bellezza e disinfettante per la casa. La Provenza è famosa per le sue affascinanti distese immense di lavanda, ma la lavanda cresce bene in molte zone d’Italia e fiorisce rigogliosa anche nei nostri giardini, in cespugli e siepi dai fiori viola raggruppati in profumatissime spighe che maturano da giugno ad agosto. Le nostre nonne e le nostre mamme ci hanno insegnato ad essiccare i fiori, inserirli in sacchetti di cotone, magari ricamati con le iniziali e abbelliti da pizzi, metterli nei cassetti e negli armadi per profumare la biancheria e fare inoltre da antitarme. Anche mia mamma aveva un grande cespuglio di lavanda da cui ogni estate raccoglieva le spighe. Preparava con cura per lei e per noi figlie vari sacchettini: per questo amo molto il profumo di lavanda, perché mi ricorda prepotentemente lei, il suo amore per la natura e le sue attenzioni per noi. Il profumo intenso della lavanda attira le farfalle in giardino, ma allontana le zanzare. Le api adorano i suoi fiori, da cui ricavano un delizioso miele, utile per combattere le affezioni broncopolmonari. Fin dal 1700 la lavanda è l’elemento base per comporre pot-pourri profumati per la casa. L’olio essenziale ha molteplici usi curativi, cosmetici, è usato dai ceramisti per diluire i colori e viene usato per dipingere le porcellane. Nel linguaggio dei fiori ha due significati un po’ contradditori: diffidenza e virtù. La lavanda, dunque, abbellisce i nostri giardini, ci regala moltissime proprietà interessanti, ha un profumo inebriante inconfondibile e ha quel “sapore” di pulito genuino unico!
Ornella Olfi