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SE I GIOVANI SAPESSERO E I VECCHI POTESSERO… L’IMPORTANZA DI ESSERE ANZIANI

“Il sole del tramonto è meraviglioso
come quello del mattino.
(Papa Giovanni Paolo II)


Con il passare del tempo si sfumano i contorni delle vicende, si addolciscono i risvolti dolorosi, si raccontano con un sorriso le vicissitudini di una vita ma aumentano anche le tribolazioni.
Il tormento del corpo, il peso della quotidianità e l’estraneità del mondo mettono a dura prova la fede. Voi anziani, siete persone che hanno compiuto un lungo percorso, a volte in salita, con ostacoli, passando tra la primavera-giovinezza e attraverso l’estate-maturità, siete giunti all’autunno della vita.
“Arte di invecchiare”: accettare la vita, l’età, il corpo, le prove, i fallimenti, le colpe, le soddisfazioni, le vittorie. Il tempo scorre inesorabile: in esso di nasce, si vive, si muore. La fede ci accompagna lungo la fragile esistenza umana e ci apre una “Speranza che non delude” (Rm 5,5) che lascia intravedere la prospettiva della risurrezione finale. Una luce capace di illuminare gli anni della vostra vecchiaia emerge dalle stesse prove attraverso cui è passata la vostra generazione perché le tribolazioni non solo non distruggono la speranza ma ne sono il fondamento. La fede rischiara il buio mistero della morte e arricchisce di serenità la vecchiaia non più vissuta come attesa passiva di un evento distruttivo ma come clemente traguardo della maturità e chiara espressione della benedizione divina. Se anche il nostro uomo esteriore cade in sfacelo il nostro uomo interiore si rinnovella di giorno in giorno. 2Cor 4,16. Come suggerisce San Girolamo, la vecchiaia accresce la sapienza, dà più maturi consigli; è il tempo della saggezza, frutto dell’esperienza.
Saggezza… è una particolare connotazione o capacità propria di chi è in grado di valutare in modo corretto, prudente ed equilibrato le varie opportunità, optando di volta in volta per quella più proficua secondo la ragione e l’esperienza… Sono sempre di più coloro che trovano comprensione e conforto in persone anziane, sole, spesso malate. Voi anziani, aiutate i più giovani a guardare le vicende terrene con più saggezza: siete interpreti di quei valori e di quelle tradizioni che guidano la convivenza sociale; siete custodi esperti della memoria collettiva; siete propositori di consigli preziosi, testimoni di speranza, operatori di carità. La vita umana ha un senso anche nel suo tramonto!. Vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni, ma la canizia degli uomini sta nella sapienza; vera longevità è una vita senza macchia. (Sap 4, 8-9)
Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano… Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi, per annunziare quanto è retto il Signore. (Sal 92, 12-15)
Voi, saggio popolo d’argento, siete risorsa attiva negli ambiti del volontariato, nell’ideazione e costruzione di iniziative rivolte ad altri cittadini, offrite un modello per le generazioni future anche nei confronti di un concetto più ampio di quello familiare. Possa la società valorizzare ed essere riconoscente a voi anziani, possessori di un inestimabile patrimonio di testimonianze. Per chi vi avvicina siete conforto con l’esempio, stimolo con le parole e comprensione con i fatti. Se è vero che la vita umana in ogni sua fase è degna del massimo rispetto, per alcuni versi lo è ancor di più quando è segnata dall’anzianità e dalla malattia. Riconoscenza… sentimento di chi riconosce il bene ricevuto mostrando gratitudine e volontà di ricambiarlo. Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio (Lv 19,32)
Nel passato si nutriva grande rispetto per gli anziani. Oggi, invece, constatiamo che la vecchiaia è stimata soltanto presso alcuni popoli. Per via di questo atteggiamento, a volte di superficialità, la terza età è spesso emarginata e voi anziani siete portati ad interrogarvi sull’utilità della vostra esistenza. In genere, avete bisogno sul piano fisico di un’assistenza, ma è altrettanto vero che potete offrire sostegno ai passi dei giovani che si affacciano all’orizzonte della vita, dando più aiuto di quanto si possa immaginare. Non trascurare i discorsi dei vecchi, perché anch’essi hanno imparato dai loro padri (Sir 8,9)
E’ opportuno che le nuove generazioni imparino ad amare e rispettare voi anziani, affinchè vi possiate sentire parte integrante della società. Proprio nell’età in cui diminuiscono le capacità operative e si affievoliscono le forze, voi anziani impreziosite ancor più il disegno misericordioso della vita. La nostra comunità cristiana, ma anche la società in genere, possono ricevere molto da chi è avanti con gli anni. Voi nonni non vi preoccupate soltanto dell’educazione, comunicando in grandi valori della vita, ma trasmettete anche la fede, parlate di Gesù e insegnate le preghiere perché non vadano persi quei valori umani e religiosi che hanno formato tante generazioni di famiglie cristiane.
Un grazie a Nilde

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