Ma che bello ritrovarci! Sono passate solo un paio di settimane dall’ultima volta, ma ho l’impressione che sia passato molto più tempo…boh, mi sa che la stanchezza comincia a farsi sentire oppure sarà la scusante per cominciare a pensare e programmare le vacanze estive, comunque sia dai, vediamo di stringere i denti che a conti fatti manca davvero poco. Grazie, grazie e grazie… per i tanti complimenti che ci avete inviato. Siamo davvero onorati e felici che nel nostro piccolo possiamo contribuire ha portare un po’ di conoscenza sul meraviglioso mondo che è il corpo umano e a tutto quello che lo circonda. Bene, ci siamo lasciati con la prima parte dedicata alle proteine, argomento non dei più semplici, ma ricco di spunti e informazioni interessanti; adesso vediamo di concludere l’argomento in modo d’avere una visuale completa su questo importante principio nutritivo! Abbiamo visto che la funzione principale delle proteine è quella strutturale, cioè di “costruzione” dell’organismo e abbiamo imparato che le proteine sono formate da amminoacidi (AA), che possono essere essenziali e non essenziali (vedere scorso articolo). Ora ci dedichiamo alla parte più facile…sento già il vostro sospiro di sollievo!! Per gli appassionati delle calorie dico subito che 1 grammo di proteine forniscono 4 Kcal. Non molte se considerate alle 9 Kcal dei lipidi. Va però precisato che la quantità e il tipo di amminoacidi presenti in un alimento stabilisce la “qualità proteica”, attraverso il proprio valore biologico, che esprime appunto il contenuto in AA essenziali; si possono così distinguere 3 categorie:
Proteine ad alto valore biologico o complete
Queste contengono tutti gli 8 AA essenziali che il nostro organismo non produce e devono per forza essere integrate con l’alimentazione. Devono rappresentare circa un terzo della razione quotidiana. Sono presenti negli alimenti di origine animale quali: carne (soprattutto quella bovina e il petto di pollo o tacchino), pesce (tonno, salmone, sgombro, merluzzo), uova (da preferire quelle biologiche e di origine controllata), prodotti caseari (in particolare parmigiano, grana e groviera) che vanno comunque assunti TUTTI con una certa parsimonia…si lo so che sono buoni e gustosi, ma oltre ad essere ricchi di AA sono aihmè ricchi anche di colesterolo, di cui abbiamo già parlato negli articoli precedenti.
Proteine a medio valore biologico
Sono delle proteine in cui uno o più AA essenziali sono presenti in quantità troppo basse ai fini nutrizionali. Gli alimenti di questa categoria sono solitamente i legumi (fagioli, lenticchie, ceci, piselli). In questo caso è meglio preferire i legumi freschi o secchi cucinati in casa, rispetto a quelli confezionati in scatola. Per compensare tale mancanza di AA, si possono abbinare differenti proteine vegetali, come l’associazione di cereali e legumi (la classica e buonissima pasta e fagioli, magari con una spruzzatina di pepe e un filo d’olio extravergine…credetemi è meravigliosa!) oppure legumi e piccole quantità di proteine animali, specie quelle del latte.
Proteine a basso valore biologico
Sono tutte quelle proteine che non contengono uno o più amminoacidi essenziali. Vengono rappresentate generalmente dai cereali. Anche in questo caso possiamo usare l’associazione tra alimenti per integrare gli AA essenziali mancanti. Voglio ricordare di non esagerare nell’assumere proteine anche se hanno poche calorie, perché un eccesso può comunque portare ad un deposito di lipidi (grasso) e a un super lavoro a livello renale. Si consiglia generalmente, in base alle linee guida della sanità, che il fabbisogno di proteine è inversamente proporzionale all’età:
2 gr. per kg al giorno per il neonato
1,5 gr. per kg al giorno dai 3 ai 7 anni
1,2 gr. per kg al giorno in età adolescenziale e adulta. Voglio concludere questo meraviglioso percorso sulle proteine lasciandovi qualche piccolo consiglio per la digestione (che avviene dapprima nello stomaco e successivamente nell’intestino tenue) e l’assorbimento delle proteine:
• cercare di evitare di associare nel pasto proteine di diversa provenienza (animali e latticini);
• abbinare sempre una grande quantità di verdura durante un pasto prevalentemente proteico, soprattutto di origine animale, aiuta ad eliminare l’eccesso di acido urico, che va a stimolare eccessivamente il lavoro dei reni;
• evitare di associare un pasto ricco di proteine con carboidrati in grande quantità (è concesso un panino del peso di circa 30-40 gr).
Mi raccomando, tutto quello scritto fin qua, non vuole ne essere un consulto alimentare, ne un consiglio di dieta mirata a un qualche scopo! Affidatevi a professionisti del settore ed evitate il fai da te…mandare in stress il nostro corpo, con deficit nutrizionali, è un attimo, con la conseguenza di ottenere risultati completamente opposti a quelli che vi eravate prefissati…nella migliore delle ipotesi!
Bene, spero come sempre di avervi fatto scoprire, in modo semplice, un altro piccolo pezzo del puzzle del grande mondo dei principi nutritivi. Alla prossima!
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Ivan Mangili e Katia Mussetti