Rimani sempre aggiornato! - Scarica l'App di New Entry!

Sanela Stepanovic una Miss in fabbrica

In Italia stava muovendo i primi passi nel mondo dello spettacolo. Tante fasce vinte ai concorsi di bellezza, sfilate in passerella per stilisti e atelier, uno spot per la Kinder andata in onda sulle reti Mediaset, pubblicità per la linea di occhiali Mark Jocobs e ragazza immagine di Alfa Romeo.
Oggi, Sanela Stepanovic ha salutato il Belpaese e si è trasferita in Svizzera, a pochi chilometri da Berna. Dove, molto semplicemente, lavora in fabbrica. “Mi sveglio alle 5 del mattino, timbro il cartellino e sono un’operaia come tante altre” racconta con naturalezza dopo l’ennesima giornata di lavoro. Origini serbe ma nata e cresciuta nel Veneto, Sanela è una di quelle bellezze che non passano inosservate. Se non altro per i suoi 176 centimetri d’altezza che ben presto le avevano fatto conoscere il mondo della moda, della fotografia, dei concorsi di bellezza.

“Ho ottenuto traguardi di prestigio, realizzato pubblicità e cataloghi, vinto decine di fasce a concorsi di bellezza che ancor oggi custodisco gelosamente” spiega con una timidezza che sparisce non appena ci sia da mettersi in gioco. In Italia ha studiato Addetta alle vendite. Sognava un futuro che, invece, il Belpaese non le ha dato. Così, un giorno, ha preso il treno per la Svizzera ed ha scommesso sul suo futuro. Oggi, Sanela Stepanovic ci sta realizzando professionalmente lavorando in fabbrica.
Una quotidianità che, appena può riesce ad incastrare con quel ruolo di miss e modella che si è costruita fin da giovanissima.

“Nel mondo dello spettacolo si deve avere un carattere forte e deciso, perché all’orizzonte ci sono moltissime delusioni – aggiunge Sanela – Non è facile come sembra, questo lo posso assicurare. C’è tanta competizione e tanta invidia, si combatte con se stesse portando avanti i valori che ciascuna di noi possiede. Io indosso orgogliosamente una croce al collo, penso che la dignità di una persona venga prima di ogni possibile traguardo lavorativo”.

Eppure, c’è un qualcosa che la fabbrica non le ha tolto: quel tocca di eleganza e femminilità che dev’essere innato. “Anche se lavoro in una fabbrica, porto lo stesso vestiti, tacchi e jeans. Ovviamente ho un difetto: amo i tacchi e quindi li porto sempre! Una cosa che mi dicono tutti riguarda il mio portamento, come cammino e come mi atteggio: si vede che faccio sfilate e concorsi. A me viene automatico camminare cosi perché lo si fa nelle passerelle per tanto tempo e lo si fa di conseguenza anche nella vita quotidiana.”.

Condividi