Articolo scritto nel 2004 da Gianluca dedicato al valore dell’amicizia in particolare al caro Michele
Eh sì, è proprio vero, il tempo non si ferma davanti a nessuno e se ne va, lasciando tantissimi ricordi che noi conserviamo nel nostro cuore e nei meandri della nostra mente. Qualche sera fa sono andato dal mio caro amico Michele ed una volta imboccata la sua via ho iniziato a pensare ai primi tempi quando l’avevo conosciuto.
Di fronte a me nulla era cambiato: lo stesso lampione che si spegne ogni sera in orari diversi, lo stesso luogo dove parcheggio l’auto ma soprattutto la stessa straordinaria atmosfera di 12 anni fa, quando conobbi Michele. Si prova un’emozione straordinaria ad avere accanto una persona con la quale hai condiviso gioie e dolori e con essa soprattutto sei cresciuto. Dodici anni sono passati e Michele è rimasto come allora il mio migliore amico, un amico che non è facile da trovare in un mondo dove la superficialità la fa da padrone e dove l’amicizia spesso viene sottovalutata in ogni suo aspetto.
Quella sera abbiamo parlato di tante cose, abbiamo dialogato su argomenti importanti come l’amicizia, l’amore che proviamo per le nostre fidanzate, la vita in senso generale con tutte le sue sfumature che si modificano giorno dopo giorno, ma l’atmosfera era sempre quella, quella di due persone unite da una profonda amicizia.
Non è nel mio intento in questo articolo pubblicizzare un’amicizia o quant’altro ma semplicemente riflettere insieme a voi su quanto l’amicizia oggi come oggi sia importante. E non come molte persone credono che “Gli amici sono i primi a fartela sotto il naso ed approffitarsi”.
Per carità, questa frase può essere anche vera ma di che amici si sta parlando? Amici veri? Amici nel vero senso della parola? Non credo proprio! Essere amici significa dirsi tutto nel bene e nel male in modo da risolvere in un batter d’occhio alcune situazioni infelici che si possono venire a creare.
Il segreto credo stia proprio in questo: parlare a quattr’occhi e dire tutto ciò che si pensa nel rispetto della persona che si ha di fronte!
Ed invece si preferisce barricarsi dietro falsi ostacoli, falsi timori pur di non risolvere i propri problemi pretendendo inoltre che siano gli altri a farsi avanti.
Quanto sarebbe bello invece riscoprire cosa significhi contare sugli altri, poter dire a qualcuno: “ho bisogno di te”.
Com’è meraviglioso sapere che gli altri hanno bisogno di noi!
L’uomo inteso come essere umano, ha bisogno di qualcuno che gli voglia bene. Spesso chi ha amici, li considera come ruota di scorta, come persone che al momento del bisogno “devono” essere pronte a darti una mano…
Ma non è così che si vive l’amicizia.
Abbiamo dimenticato il dovere di donare: io penso che noi dobbiamo dare affetto, non perchè ci aspettiamo di essere ricambiati.
Se noi diamo, aspettandoci qualcosa in cambio, saremo sicuramente infelici, non credete? Ricordiamoci che…
i fiori sbocciano perchè devono,
non perchè c’è qualcuno a cui piacciono!
Caro Michele, a distanza di un anno e mezzo faccio ancora fatica a credere che tu non sia più qui con noi ma vegli su di noi dall’Alto del Cieli.
La nostra amicizia era talmente profonda e unica che a volte sembra quasi surreale… poi rileggo diversi articoli come questo, scritto ben 14 anni fa, e mi rendo conto che era tutto vero: un’immensa amicizia, una profonda ammirazione e stima tra di noi che continua tuttora, che ci lega da un filo invisibile che durerà in eterno.
Quest’estate ho letto intensamente entrambi i libri del caro amico Samuele “Mal di Po” e “Valle Promessa”.
Sfogliando le prime pagine di quest’ultimo, mentre ero in spiaggia sotto l’ombrellone, mi sono imbattuto su una pagina bianca con scritto solo “A Michele…”
Nello stesso istante sul mio braccio si è appoggiata una coccinella (animale tradizionalmente legato alla Madonna o al Signore), ho sentito un brivido, ho guardato il cielo e ti ho ringraziato per tutto l’affetto che mi hai saputo donare e per la tua presenza anima dolce, sempre presente tra di noi.
Gianluca Boffetti