Ci sono dolori che non si possono né evitare né cancellare. Esistono. Possiamo solo affrontarli, e cercare di fare di tutto affinché non ci devastino. Ma talvolta ci vuole tanto tempo. E non basta fare “come se” niente fosse successo perché la vita continui come prima. Perché, spesso, niente può più essere come prima, e si deve pian piano riuscire ad organizzare la propria vita in modo diverso. Come perdiamo una persona cara. Talvolta in maniera brusca. Talvolta in modo ingiusto e inaccettabile.
Quando una persona che amiamo se ne va via per sempre, è difficile imparare a vivere con quel vuoto profondo che si spalanca all’improvviso. E non basta semplicemente voltare pagina. Non basta ripetersi che la vita continua e che non serve a nulla piangere. Non basta imporsi di non pensarci… Quel vuoto è lì.
Come una ferita profonda. Che pian piano cerchiamo di far cicatrizzare… Anche se alcune ferite non si cicatrizzano mai completamente…
Non basta premere sul tasto “cancella” per cancellare veramente tutti i ricordi che ci legano alle persone care, per distaccarsi da chi non c’è più. Elaborare la perdita è un’operazione psichica lunga e complessa. Si tratta non solo di accettare la realtà, ma anche di riconoscere veramente ciò che si è perduto, compresa la promessa di tutto quello che si sarebbe potuto e voluto vivere con chi non c’è più. Fare l’inventario di tutto quello che era stato investito, progettato, auspicato e sperato, e capire che non sarà più possibile realizzarlo. Solo poi, si può tornare di nuovo alla vita, nonostante la sofferenza che resta quando si capisce una volta per tutte che i ricordi sono solo ricordi. Solo poi, si può amare di nuovo. E ricominciare. E riprendere a sorridere…
Mi.Ra