Spesso capita di dover prendere contatti con l’amministratore per lamentarsi del mancato rispetto del regolamento condominiale da parte di alcuni vicini di casa. A volte, quando si è fortunati, un semplice richiamo verbale da parte dell’amministratore è sufficiente a risolvere il problema ma, ormai sempre più frequentemente, ci si ritrova a dover affrontare vere e proprie battaglie.
Le cause possono essere le più disparate, mancato rispetto degli orari di riposo, inappropriato utilizzo della cosa comune, irriguardoso abuso dei posti auto condominiali, utilizzo inappropriato dei sottoscala o degli androni comuni, incuranza delle norme per la raccolta differenziata o del rispetto della manutenzione del verde privato. Tutto ciò che è bene condominiale è potenziale oggetto di discussione e lamentela.
Cosa fare però, quando i richiami dell’amministratore non hanno gli esiti sperati?
Con la riforma del condominio sono state apposte delle rilevanti modifiche all’art. 70 delle disposizioni attuative, il quale recita: “Per le infrazioni al regolamento di condominio può essere stabilito, a titolo di sanzione, il pagamento di una somma fino ad euro 200 e, in caso di recidiva, fino ad euro 800.
La somma è devoluta al fondo di cui l’amministratore dispone per le spese ordinarie”.
Nel caso in cui il regolamento non preveda alcuna norma inerente all’applicazioni di sanzioni pecuniarie per la violazione dello stesso, è possibile procedere alla modifica con l’inserimento di tale clausola. La procedura, ovviamente, richiede apposita delibera assembleare da approvarsi con la maggioranza degli intervenuti in assemblea che rappresentino almeno 500 millesimi ( art. 1136, secondo comma). Una volta modificato il regolamento, qualora si rendesse necessario intervenire nei confronti dei condomini che non rispettano lo rispettano, sarà sempre necessario deliberare con le stesse maggioranze l’applicazione della sanzione, tenendo presente che saranno comunque ritenute nulle le delibere con ammende superiori a quanto previsto dalla legge. Da non dimenticare che le sanzioni potranno essere irrorate esclusivamente ai proprietari degli immobili e non saranno comunque applicabili ai conduttori delle unità immobiliari. In sostanza, la legge 220/2012, dà il via libera agli amministratori per mettere sulla carta la possibilità di punire i maleducati toccando direttamente il loro portafoglio a favore proprio del condominio danneggiato dai comportamenti irriguardosi di alcuni condomini. L’applicazione del disposto non è immediata, prevedendo comunque l’approvazione dell’assemblea, ma può senza ombra di dubbio rivelarsi efficace nei confronti di coloro che proprio non vogliono saperne di adeguarsi alle regole comportamentali e di buona convivenza. In questi casi quindi, è sempre bene richiedere al proprio amministratore di verificare che il regolamento preveda la possibilità di irrorare sanzioni e poi muoversi di conseguenza, senza comunque mai dimenticare che, in ogni caso, è d’obbligo un tentativo gratuito per richiedere la cessazione delle violazioni.
Dott.ssa Michela Scavo