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Cerco un senso dove ragione non c’è…

Scrivere oggi diventa difficile, ti senti schiacciato da persone che non vogliono capire, che non vogliono cambiare e che, accecati dall’odio e dalla cattiveria, non hanno più il senso della misura, non riescono più a distinguere dove comincia il bene e dove finisce il male. Scrivere oggi per me significa esprimere rabbia, delusione e amarezza nel vedere persone smarrite, impaurite, bianche e nere che siano. Si offende gratuitamente sul valore della persona umana, non si ha rispetto degli animali, dell’ambiente, della natura… Mi chiedo come tutto questo possa accadere, forse è sempre esistito ma mi chiedo: perchè tanto dolore e pianto in una vita già di per sè impervia? Scrivere di persone che non amano, che non sanno cosa farsene di moglie e figli… sarebbe come gridare disperatamente mentre cerco un senso che renda meno pesante quanto ogni giorno accade dentro e fuori le nostre mura di casa. Scrivere queste cose oggi significa piangere… soffrire… e mentre incrocio gli occhi dei miei figli, mi viene la pelle d’oca al solo pensiero del mondo che dovranno affrontare. Il detto “ i figli sono la gioia della casa” sembra annebbiato dagli orchi che si aggirano intorno a loro, a volte parenti stretti, a volte vicini di casa. La violenza sessuale è uno dei più orrendi crimini che si commettono. Nessuno dovrebbe subire il dolore e l’umiliazione di uno stupro, dello sfruttamento e della violenza, mai e poi mai un bambino. Ma quel che è peggio è che sono altri stessi esseri dis-umani a compiere queste atrocità: come si fa a violentare una bambina di soli 2 anni? Non c’è più tempo per pensare che si tratta di una malattia, queste persone devono essere annientate per sempre!!! E che dire del bullismo? Paura, vergogna, incubi attacchi d’ansia, riluttanza ad andare a scuola, abbandono scolastico, depressione, rabbia, difficoltà a relazionarsi, bassa autostima, stress … Bisogna combattere contro tutti i fenomeni di bullismo e cyberbullismo… perchè anche nostro figlio potrebbe essere la prossima vittima. Se l’adolescenza è sempre un momento difficile per tutti, è comunque pur vero che in alcuni soggetti si instaura o si acuisce una condizione di malessere particolarmente intenso, di sofferenza profonda che non può definirsi “normale”. L’adolescenza, quindi, viene rappresentata come un momento della vita in cui bisogna confrontarsi con una molteplicità di “compiti” evolutivi, i quali possono generare crisi non sempre a prognosi felice. Come se non bastasse si è aggiunta negli ultimi anni una forma di bullismo più immediata che colpisce i giovanissimi, soprattutto attraverso i socialnetwork, con la diffusione di foto e immagini denigratorie o tramite la creazione di gruppi “contro”. Cerco un senso a tutto questo ma non lo trovo, vedo solo l’estinzione del genere umano. Gianluca Boffetti

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