Gli Stadio sono un gruppo musicale italiano formatosi nel 1977 a Bologna. Gli attuali componenti sono Gaetano Curreri (voce e tastiera), Giovanni Pezzoli (batteria), Roberto Drovandi (basso elettrico), Andrea Fornili (chitarra). Storia del gruppo. Il gruppo ha una lunga genesi progressiva come band di accompagnamento di Lucio Dalla già a partire dalla metà degli anni settanta: il primo album del cantautore bolognese in cui compare la maggior parte del parco-strumentisti che darà origine agli Stadio è Anidride solforosa, del 1975. I futuri Stadio presenti in questo album sono Giovanni Pezzoli alla batteria, Marco Nanni al basso e Fabio Liberatori alle tastiere. Gli stessi musicisti li ritroviamo nel 1977 nell’album Come è profondo il mare. Al disco successivo, Lucio Dalla, che esce nel febbraio del 1979 si aggiunge il chitarrista Ricky Portera. Alla vigilia del tour Banana Republic, che vede l’uno a fianco dell’altro Lucio Dalla e Francesco De Gregori (che si fa invece accompagnare dai Cyan), alla line-up si aggiunge il tastierista e corista Gaetano Curreri, futuro cantante della band. La fondazione ufficiale del gruppo risale alla primavera del 1981 ed è lo stesso Dalla a sceglierne il nome, ispirato dall’omonimo quotidiano sportivo bolognese[3]: nel corso della tournée estiva di Lucio Dalla, gli Stadio propongono le loro prime due canzoni, Grande figlio di puttana e l’energica Chi te l’ha detto, rispettivamente lato B e lato A del loro primo singolo a 45 giri, che esce alla fine dell’anno. Le due canzoni fanno parte della colonna sonora del film Borotalco di Carlo Verdone, assieme al brano Un fiore per Hal, anch’esso pubblicato nel primo LP della band, Stadio, che esce nella primavera del 1982 per la RCA Italiana e che vede la partecipazione di Dalla, Ron e Jimmy Villotti (suo l’intro di chitarra in Grande figlio di puttana) come ospiti.
Un fiore per Hal è una lunga suite, cantata da Ricky Portera insieme a Lucio Dalla. Portera tornerà a cantare anche in seguito nel brano La mattina (presente nel Q-disc Chiedi chi erano i Beatles) mentre Dalla apparirà spesso (anche con lo pseudonimo di Domenico Sputo) nei cori per gli Stadio.
Gli anni ottanta
Il 1983 vede l’uscita su 45 giri di uno dei brani che segnerà indelebilmente la loro carriera: Acqua e sapone, per l’omonimo film di Carlo Verdone. Lo stesso anno accompagnano in studio e in tour Ron con il quale registreranno anche l’album live Tutti i cuori viaggianti che vedrà aggiungersi al gruppo il chitarrista ritmico Marco Bonino e al basso Claudio Golinelli (in seguito collaboratore fisso di Vasco Rossi) al posto di Marco Nanni che invece suonerà il sassofono e le percussioni. Nel 1984 sono al Festival di Sanremo con Allo stadio giungendo ultimi. La canzone viene pubblicata all’interno dell’album La faccia delle donne, che esce subito dopo il Festival. Poche settimane prima del Festival il batterista Pezzoli, durante il tour che la band sta facendo con Dalla per l’album 1983, si ferisce gravemente a un occhio mentre monta la sua batteria. Viene chiamato in sostituzione Massimo Cappa, giovane batterista emiliano, che parteciperà al Festival e alle uscite televisive successive della band (e anche in tour con Lucio Dalla) apparendo anche nel videoclip del brano Dentro le scarpe che diventerà sigla della trasmissione televisiva L’Orecchiocchio. Sempre nel 1984 partecipano alla colonna sonora di Vediamoci chiaro un film di Luciano Salce che vede la presenza del brano Ti senti sola e le musiche originali di Liberatori e si esibiscono a Vota la voce presentando il brano Porno in tv scritto per loro da Lucio Dalla. Alla fine dello stesso anno, grazie all’opportunità offerte dal supporto Qdisc, esce l’EP Chiedi chi erano i Beatles, che comprende anche la canzone omonima, uno dei più grandi successi degli Stadio, che nel frattempo hanno reintegrato Giovanni Pezzoli alla batteria dopo il grave infortunio all’occhio. Gli altri testi saranno scritti dal paroliere di fiducia Luca Carboni. Il brano Vorrei entrerà a far parte della colonna sonora del film di Carlo Verdone, I due carabinieri insieme a Ba…ba…ballando e La mattina, entrambe presenti nel Q-disc. Nel brano Vedovo Armando e signora si può ascoltare la voce di Lucio Dalla come corista. Questo minialbum sarà l’ultimo con la formazione originale. Nel dicembre del 1985, dopo alcune partecipazioni televisive e live accanto a Dalla per presentare l’album Bugie, Fabio Liberatori, stanco della vita on the road, decide di uscire dal gruppo per proseguire la propria carriera di arrangiatore in studio di registrazione (lavorerà tra gli altri con Paola Turci, Ivan Graziani e Mario Castelnuovo) e compositore per il cinema soprattutto con l’amico Verdone. Lo sostituisce, nei concerti, il tastierista napoletano Aldo Fedele. Liberatori tornerà a collaborare col gruppo in due album degli anni novanta, Di volpi, di vizi e di virtù e Dammi 5 minuti. Nel 1985 e fino al 1990 entrerà nella band come produttore e membro aggiunto il polistrumentista Roberto Costa. In realtà Costa sarà anche arrangiatore ed esecutore di quasi tutte le parti di basso e tastiere al posto del defezionario Liberatori e di Nanni relegato sempre più alla semplice partecipazione nei live. Nel libro dedicato alla band (Chiedi chi sono gli Stadio di Melisanda Massei Autunnali), Marco Nanni sottolinea proprio il suo disagio nell’essere stato praticamente estromesso dal lavoro in studio della band (a favore di Costa) nonostante nelle foto e nelle partecipazioni televisive fosse sempre presente. Nel febbraio 1986 gli Stadio tornano nuovamente a Sanremo, senza Liberatori uscito dalla band proprio alla vigilia della manifestazione, portando in gara Canzoni alla radio, con la quale, tuttavia, per la seconda volta consecutiva, si classificano ultimi. Nell’album omonimo che segue sono incluse Lunedì Cinema, già da alcuni anni sigla di apertura di Lunedifilm, rubrica del lunedì sera dedicata da Rai Uno alla trasmissione di grandi film, la rockeggiante Incubo assoluto (scritta per loro da Roberto “Freak” Antoni) e la generazionale Giacche senza vento (su testo del regista Ambrogio Lo Giudice). Lo stesso anno gli Stadio partecipano alla tournée americana di Lucio Dalla dalla quale verrà estratto il fortunato album live DallAmeriCaruso. In quell’occasione il gruppo esegue in proprio Grande figlio di puttana. Subito dopo questa esperienza, anche Ricky Portera esce dal gruppo.
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